Grecia paralizzata, migliaia in piazza anche sabato 11

Pubblicato il 11 Febbraio 2012 - 14:19 OLTRE 6 MESI FA

ATENE – Nel secondo giorno di sciopero generale che paralizza la Grecia, Atene è di nuovo teatro di manifestazioni di protesta, dopo quelle di ieri che hanno visto il lancio di molotov contro la polizia nella piazza Syntagma antistante il Parlamento, con arresti e feriti.

Stamane sono in piazza contro le nuove misure di austerità i sindacati Gsee e Adedy, concentrati sempre a Syntagma, dove la polizia parla di circa 7 mila persone, mentre la confederazione sindacale Pame ha dato appuntamento a Omonia, un'altra piazza centrale di Atene, ma anche in altri luoghi della capitale ed altre città. Circa 5.000 agenti in tenuta antisommossa sono dispiegati nel centro di Atene, interamente bloccato al traffico. Al momento non si segnalano incidenti

Le manifestazioni precedono quella – che si prevede particolarmente imponente – di domani alle 5 del pomeriggio (le 4 in Italia) a Syntagma, in coincidenza con il previsto voto sul pacchetto di misure di austerità varato in nottata dal governo. Sempre stamane, militanti del Partito comunista greco (Kke)hanno issato stamane due grandi striscioni sull'Acropoli di Atene, con la scritta, in greco ed in inglese "Abbasso la dittatura dei monopoli dell'Unione Europea". Intanto, secondo il Wall Street Journal, la Grecia prendera' in prestito 35 miliardi di euro dal fondo temporaneo salva-Stati Efsf per finanziare il piano di austerity per ricevere gli aiuti. Il Wsj cita documenti ufficiali del piano, che prevede anche che Atene raccolga entro fine 2012 4,5 miliardi di euro da operazioni di privatizzazione.

E di Grecia ha parlato oggi a Helsinki anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, affermando che ''la situazione della Grecia e' diversa'' da quella italiana, ma ''naturalmente, sono impressionato e preoccupato da questa forte manifestazione di malessere sociale in Grecia''. Ieri, in un'intervista alla tv Usa economica Cnbc il presidente del Consiglio Mario Monti si era detto ottimista sul futuro della crisi greca: "Non credo ci sarà un default della Grecia, né una sua uscita dall'euro", aveva spiegato.