Grecia, Tsipras ai parlamentari Syriza: “Se non votate l’accordo, mi dimetto” FOTO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Luglio 2015 - 19:44 OLTRE 6 MESI FA
Grecia, Tsipras ai parlamentari Syriza: "Se non votate l'accordo, mi dimetto"

Alexis Tsipras durante la riunione con i parlamentari di Syriza (Ansa)

ATENE – “Se avete soluzioni alternative, ditelo. Ma se non votate l’accordo, io me ne vado”: queste più o meno le parole con cui il premier greco Alexis Tsipras ha lanciato il guanto di sfida al gruppo parlamentare di Syriza, dopo le dimissioni in giornata di due viceministri e l’esito del comitato centrale di Syriza, in cui 109 membri su 201 si sono dichiarati contrari a votare l’accordo firmato da Tsipras con l’Eurozona.

Tsipras ha preferito giocare d’attacco: “Senza il vostro sostegno (nel voto di stasera) sarà difficile per me restare premier” riporta il sito iEfimerida.gr. “O stasera siamo uniti, o domani cade il governo di sinistra”, ha aggiunto, dicendo ai suoi deputati che “Se qualcuno ha una soluzione alternativa, me la dica”. Il Guardian da Atene ha scritto che il premier è stato accolto alla riunione da un grande applauso “segno – dice il giornale – che la sua richiesta di appoggio potrebbe funzionare”. Altro segnale: Zoe Konstantopoulou, la presidente del parlamento e voce critica verso l’accordo, è corsa ad abbracciarlo.

Sondaggio: il 70,1% dei greci vuole che Parlamento approvi l’accordo. Il 51,5% dei greci pensa che l’accordo per gli aiuti alla Grecia stretto con i creditori sia positivo e il 70,1% pensa che il Parlamento debba approvarli. Lo evidenzia un sondaggio della società Kapa Research per il quotidiano greco To Vima, per il quale il 72% ritiene gli accordi “necessari” anche se duri. Il sondaggio evidenzia che, nonostante le critiche piovutegli addosso dopo l’accordo, il 58,8% dei greci ha un’opinione positiva di Alexis Tsipras.

Nel pomeriggio ben 109 membri del comitato centrale di Syriza su 201 si sono detti contro l’accordo con l’eurozona: “Il 12 luglio a Bruxelles è stato compiuto un colpo di stato che prova che l’intento dei vertici dell’Europa era quello di annichilire in modo esemplare un popolo, colpevole di aver immaginato un altro percorso alternativo a quello neoliberista dell’austerità estrema. Un colpo di stato che va contro ogni concetto di democrazia e sovranità popolare”. Così recita il documento approvato dai dissidenti della direzione di Syriza pubblicato da Kathimerini.

Il vice ministro greco delle Finanze Nantia Valavani ha annunciato le sue dimissioni con una lettera a Tsipras nella quale esprime dubbi sul nuovo accordo raggiunto tra Atene e i creditori internazionali della Grecia sostenendo che con esso la Germania intende “umiliare completamente il governo e il paese”. Nella sua missiva Valavani sottolinea che l’intenzione (del governo di Berlino) è che l’attuale governo approvi le nuove misure di austerità, solo per cadere in un secondo tempo e essere sostituito da un governo di “volenterosi”.

Inoltre, Valavani afferma che la “capitolazione” concordata dal governo greco non consente alcuna prospettiva per una ripresa e che “questa soluzione particolare, che viene eseguita in modo così deprimente, non è una soluzione sostenibile”. Il ministro uscente conclude la sua lettera ringraziando Tsipras per l’opportunità offertale ed esprimendo la speranza che “la lotta” proseguirà.

In mattinata Zoe Konstantopoulou, presidente del Parlamento greco ed esponente dell’ala sinistra di Syriza, ha confermato che voterà contro le riforme che devono essere approvate entro la mezzanotte di oggi. Lo riferiscono media greci, aggiungendo che Konstantopoulou ha proposto che la plenaria cominci alle 20 ed avrebbe annunciato che non presiederà la seduta, lasciando l’incarico al vicepresidente Manos Manousakis.

Intanto dalla Ue arriva un via libera. “Non abbiamo obiezioni significative al pacchetto di riforme che è ora al voto” al parlamento greco. Così fonti Ue vicino al dossier. “I nostri esperti hanno verificato”, ha aggiunto la fonte, e le misure rispondono alle azioni prioritarie concordate.

La Commissione europea dal canto suo ha proposto di concedere subito alla Grecia un prestito ponte da 7 miliardi di euro della durata di tre mesi attraverso l’Efsm subordinato al varo del primo pacchetto di riforme. Il prestito dovrebbe essere rimborsato attraverso i fondi che saranno poi erogati con il programma di aiuti finanziari da 86 miliardi di euro.

La Grecia oggi ha collocato titoli di Stato a 3 mesi per 812,5 milioni di euro, oltre il target massimo di 625 milioni. Il rendimento medio resta fermo al 2,7% così come rimane stabile la domanda con un rapporto di copertura pari a 1,3.