I comunisti greci contro la Troika: “Nessun accordo”

Pubblicato il 21 Febbraio 2012 - 15:45 OLTRE 6 MESI FA

ATENE – "Si tratta del fallimento controllato del Paese e del fallimento incontrollato del popolo greco". Questo e' quanto ha dichiarato oggi il segretario del partito comunista greco (Kke), Aleka Papariga, commentando l'accordo raggiunto in nottata a Bruxelles dall'Eurogruppo per la concessione di un secondo pacchetto di aiuti alla Grecia.

"Il popolo greco non sara' trascinato dal nuovo accordo. Deve anzi scacciare la paura di un fallimento e rafforzare il Kke e insistere nelle lotte quotidiane" (contro i creditori). Circa il fatto che una rappresentanza della troika si insediera' in maniera permanente ad Atene, Papariga ha detto che "il governo voleva un commissariamento perche' questa e' una nuova maniera per terrorizzare il popolo e per far passare queste politiche. Il popolo da domani deve continuare la sua lotta".

"Non solo siamo stati umiliati a livello internazionale, ma non potremo nemmeno ritornare sui mercati prima del 2020", ha detto dal canto suo Yorgos Karatzaferis, leader del partito Laos (estrema destra) secondo cui l'accordo raggiunto a Bruxelles "non contiene neanche una misura tesa a rilanciare l'economia".

Da parte sua, Dora Bacoyiannis, leader del piccolo partito Alleanza Democratica (centro destra), ha affermato che "anche se con ritardo, l'Europa ha fatto il suo dovere. Davanti a noi abbiamo un percorso difficile. Ora devono essere fatti ancora piu' profonti e veloci cambiamenti per trasformare il nostro Stato e in seguito il nostro Paese in modo che la societa' greca possa uscire presto e in modo definitivo dalla crisi".