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Il principe Carlo e il mistero della valigetta con 1 milione ricevuta dallo sceicco Hamad

di Caterina Galloni |29 Giugno 2022 10:40

Il principe Carlo e il mistero della valigetta con 1 milione ricevuta dallo sceicco Hamad FOTO ANSA

Il principe Carlo avrebbe accettato più di 3 milioni di euro in contanti in donazioni dallo sceicco Hamad bin Jassim bin Jaber Al Thani, incluso 1 milione di euro in una valigetta. Secondo quanto riferisce il Mirror, tra il 2011 e il 2015 lo sceicco avrebbe consegnato le banconote durante alcune riunioni. Il milione di euro in una valigetta sembra sia stato consegnato durante un incontro a Clarence House. In un’altra occasione, il Sunday Times ha riportato dei contanti consegnati in buste di plastica dei grandi magazzini di Fortnum and Mason.

Il principe Carlo e la valigetta

Il quotidiano ha affermato che il denaro era in banconote da 500 euro, ora fuori produzione e definite “Bin Laden” per i legami con il finanziamento del terrorismo. Clarence House ha insistito sul fatto che le somme di denaro vennero ” immediatamente trasferite a una charity dell’erede al trono dove furono sottoposte alle verifiche necessarie”. L’ente di beneficenza in questione è il Prince of Wales’ Charitable Fund.  Inoltre, nessuno degli incontri del principe con Al Thani compare sui registri  ufficiali degli impegni dei Windsor.

L’altro scandalo

L’erede al trono è già coinvolto in uno scandalo. Quello riguardante la donazione di un ricco saudita apparentemente ricevuta in cambio di un aiuto per ottenere un passaporto britannico. Nonché di una serie di onorificenze assegnate grazie a contributi finanziari sulle quali la Metropolitan Police ha aperto un’inchiesta. Le attuali rivelazioni sui contanti sono emerse quando il principe di Galles ha  annunciato una giornata nazionale in ricordo delle vittime della tratta degli schiavi britannici.

Ironia della sorte, il Qatar in materia di diritti umani non è esattamente al primo posto. Nel paese è illegale essere gay e le donne sono pesantemente discriminate.  Quest’anno ospita la Coppa del Mondo e secondo quanto affermato da Amnesty International, 6.500 lavoratori migranti sono morti nei progetti di costruzione. Il Qatar contesta le cifre.

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