Immigrazione, Frattini: “Sarkozy fa il duro per non farsi scalzare da Marine Le Pen”

Pubblicato il 8 Aprile 2011 - 08:40 OLTRE 6 MESI FA

Franco Frattini (Foto LaPresse)

ROMA – La linea dura tenuta dalla Francia sull’immigrazione è dettata dal fatto che ”Marine Le Pen, leader di una destra xenofoba, arrivi ad insidiare le posizioni dei più accreditati candidati alle presidenziali. A cominciare da Sarkozy e dai leader della sinistra”. Lo afferma, in una intervista al Messaggero il ministro degli Esteri, Franco Frattini, sottolineando che in ogni caso il confronto resta aperto e che tutte le questioni con la Francia, ”che ha con noi legami indissolubili, storici, geografici, e culturali” saranno affrontate ”nel bilaterale del 26 aprile”.

Chiarendo che con la Lega non ci sono problemi sul fronte immigrazione ”grazie al ruolo molto istituzionale e serio del ministro Maroni” e al ”rapporto di fiducia personale e politico tra Bossi e Berlusconi”, il titolare della Farnesina affronta poi la ‘‘grande fibrillazione” interna al Pdl.

Per Frattini ”è mancata una frequente interlocuzione tra il coordinamento e una base di parlamentari che si sentono lontani dai luoghi dove si decide” e senza ”risposte unificanti i rumors diventano brecce”. Bisogna quindi ”riprendere la fase congressuale” e arrivare magari ”al coordinatore unico” ma affrontando il problema partendo ”dalla base, non dalla testa”.

Difficile, secondo Frattini, che Scajola ”trovi spazio nel governo o nel partito” perché ”ha fatto degli errori di approccio” dando l’impressione ”di creare una corrente vecchio stile”.

Quanto al dopo Berlusconi, Frattini vede ”una squadra sul modello del comitato nazionale della Dc”, ogni leader con ”una corrente di riferimento alle spalle”, ma ”che si mostrava unita all’esterno”.