Immigrazione, Napolitano chiede “soluzioni concordate con l’Ue”

Pubblicato il 13 Aprile 2011 - 12:43 OLTRE 6 MESI FA

Giorgio Napolitano (Foto LaPresse)

PRAGA – ”Sui problemi dell’immigrazione dobbiamo riuscire a trovare soluzioni concordate a livello europeo”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dopo un colloquio con il presidente della Repubblica Ceca Vaclav Klaus.

Positivo per il capo dello Stato è un impegno espresso in questo senso dal presidente della Commissione Ue Josè Manuel Durrao Barroso durante la visita di ieri, 12 aprile, a Tunisi.

“La libera circolazione delle persone – ha detto Napolitano dopo il colloquio a porte chiuse con il presidente ceco Vaclav Klaus – è una delle principali conquiste dell’integrazione europea ed ha creato un’area in cui non ci sono frontiere difficili da superare”.

Possono crearsi delle situazioni ”impreviste, come quella che stiamo vivendo” a seguito della crisi libica e tunisina che pongono ”la comunità internazionale e l’Unione europea di fronte a dilemmi difficili” anche rispetto alla libertà di circolazione. La politica di accoglienza non deve mai essere in contrasto con l’esigenza di fissare delle regole” di fronte ad ondate di flussi illegali e tenuto conto che la nostra economia e le nostre imprese hanno bisogno di manodopera.

”Di fronte ad emergenze così difficilmente gestibili”, ha sottolineato Napolitano, occorre perseguire degli accordi con i paesi di provenienza, in questo caso la Tunisia, e inoltre bisogna tenere conto che entrare in territorio italiano significa entrare in territorio europeo. Sono perciò ”preoccupazioni altamente apprezzabili”, per Napolitano, quelle espresse dai cardinali Tarcisio Bertone e Angelo Bagnasco.

Quanto agli sbarchi di immigrati illegali provenienti da Tunisi, Napolitano ha detto che bisogna tenere conto del fatto ”le autorità di Tunisi, in questa fase di trapasso della gestione politica, non sono in grado di rispettare l’accordo già stipulato con l’Italia che prevede il rimpatrio di chi arriva illegalmente in territorio italiano”. Napolitano ha anche detto che occorre vedere come in sede europea si deciderà di considerare i permessi temporanei di ingresso rilasciati dall’Italia.

Il capo dello Stato ha ribadito le motivazioni della partecipazione dell’Italia ad azioni ”che hanno carattere anche militare” di fronte alla situazione che si è creata in Libia con la repressione ordinata da Gheddafi e della rivendicazione della popolazione della Cirenaica di diritti e autonomie.

D’accordo con l’Onu si è deciso che ”non si poteva restare indifferenti”, ha detto aggiungendo che l’Italia ”coopera alla ricerca di soluzioni di carattere politico e diplomatico”.

Il presidente della Repubblica lo ha detto al Castello di Praga dopo un colloquio con il presidente Ceco Klaus che, dal canto suo, ha ribadito la non partecipazione alle operazioni militari della Nato e la preferenza ”per una soluzione politica e non militare”.