TEL AVIV – Nemmeno nel giorno del voto si sono placati gli animi dei candidati alle elezioni in Israele. Il premier uscente Benjamin Netanyahu, dato in svantaggio rispetto allo sfidante laburista Isaac Herzog, ha prima accusato la sinistra di organizzare pullman di arabi-israeliani da portare alle urne e poi ha parlato di “propaganda elettorale illegale”, dicendo che Herzog e la sua alleata Tzipi Livni hanno parlato “in ogni possibile studio tv e fatto propaganda elettorale” anche a urne aperte.
A lui, invece, il giudice Salim Jubran ha impedito la trasmissione alla radio e alla tv della conferenza stampa indetta nelle ore delle elezioni. “Nessuno ci chiuderà la bocca”, ha assicurato il premier israeliano uscente, “tutto il giorno politici hanno parlato con i media”.
Hrzog, dal canto suo, ha ribattuto:
“Il panico di Netanyahu è imbarazzante. Chi vuole un primo ministro che si preoccupa dei cittadini, che non incita o divide, deve alzarsi in piedi, uscire e andare a votare. Le elezioni sono una battaglia decisiva per futuro della nazione”.
SI VOTA IN UN’UNICA GIORNATA – Le urne in Israele hanno aperto alle 7 ora locale, le 6 in Italia, per chiudere alle 22 ora locale, le 21 in Italia. Sono chiamati a votare quasi sei milioni di cittadini che dovranno scegliere i 120 membri della Knesset, il Parlamento monocamerale del Paese.
Alle 18 ora locale l’affluenza era del 54,6%, in leggera flessione rispetto alla stessa ora della volta precedente, quando furono il 55,5%. Alcune previsioni, però, danno una percentuale ad urne chiuse alle 22 (ora locale) superiore al 70%, maggiore di quella del 2013 dove fu del 66.6%.
Le consultazioni per la formazione del governo inizieranno nei prossimi giorni, e dopo il 25 marzo il presidente Rueven Rivlin ufficializzerà il risultato ufficiale.
(Foto Lapresse)