Juncker: “Grexit tecnicamente possibile”. Troika scopre un buco di altri 3 mld

Pubblicato il 18 Agosto 2012 - 14:33| Aggiornato il 19 Agosto 2012 OLTRE 6 MESI FA
Jean-Claude Juncker, Wolfgang Schaeuble (Lapresse)

BRUXELLES – Alla vigilia di una settimana calda in Europa, densa di incontri decisivi tra il premier greco Antonis Samaras e i leader europei, nei quali si deciderà sul futuro della Grecia, il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble e il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Junker sembrano voler alimentare la polemica. E poi ci sono le indiscrezioni pubblicate dallo Spiegel secondo il quale la Troika avrebbe trovato ad Atene un buco di quasi 3 miliardi più grosso del previsto

Il primo a parlare di Grecia fuori dall’euro è stato Juncker che, in un’intervista al Tiroler Tageszeitung ha detto: “Tecnicamente è possibile, ma i rischi politici sono imprevedibili”. Poco dopo gli fa eco Schaeuble invitando i governi a pensare a una “exit strategy nel caso in cui le iniziative per risolvere la crisi dovessero fallire”.

Anzi il ministro tedesco è più duro: “I governi europei sarebbero stupidi a non pensare a un piano di emergenza”, ha detto.

Ma secondo Juncker una ‘Grexit’ ”non sarebbe concepibile politicamente ed avrebbe rischi imprevedibili. Per questa ragione non ha senso speculare su scenari di questo tipo”.

Il premier lussemburghese ha aggiunto che pur essendo ”tecnicamente possibile una uscita della Grecia dall’euro non fa parte delle mie ipotesi di lavoro”. Il presidente dell’Eurogruppo non ha però escluso una Grexit nel caso in cui ”la Grecia violasse tutte le regole e non rispettasse nessun accordo”. E Schaeuble rincara la dose: “Impensabili altri aiuti ad Atene”. Sottolineando che “non è pensabile mettere a punto un nuovo programma per la Grecia: ci sono dei limiti”.

Eppure, secondo lo Spiegel, la Troika avrebbe scoperto che il buco della Grecia è più grosso di tre miliardi di euro. Nel rapporto provvisorio messo a punto finora dagli inviati della Troika, i tecnici lamenterebbero che nonostante due piani di salvataggio e tutti i tagli finora compiuti, al governo di Atene mancano ancora 14 miliardi di euro e non 11,5 miliardi come previsto finora.

A causare l’aumento del fabbisogno finanziario di Atene, oltre alla carenza degli introiti fiscali, scrive Spiegel – anche il peggioramento della situazione economica. Le dimensioni reali del ‘buco finanziario’ saranno rese note però solo all’inizio di settembre, quando la Troika farà la sua prossima visita ad Atene.

Juncker, che si trova in vacanza nel Tirolo austriaco, ribadisce infine che ”la situazione non è semplice. I problemi sono complessi e il rumore provocato dalle dichiarazioni è troppo forte. Le domande sulla Grecia hanno bisogno di serenità”

Più clemente con Italia e Spagna. Secondo Juncker “i mercati sono stati ingiusti con i due paesi latini, non prendendo in considerazione i seri sforzi di risanamento”. Ne è convinto il presidente dell’Eurogruppo che ha aggiunto: ”Non c’è nessuna ragione di dubitare della volontà di consolidamento di Italia e Spagna”.

”Ambedue i paesi – prosegue il premier lussemburghese – hanno avviato misure significative di consolidamento, ma vengono trattati dai mercati come se non lo avessero fatto”. Juncker ricorda che ”i tassi di interesse al di sopra del 7% sono molto elevati. Nella situazione attuale non sono giusti. Il consolidamento, inoltre, richiede riforme strutturali orientate verso la crescita”.