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Lo Zar Putin rade tutto al suolo, Mariupol come Grozny: ma sbaglia, l’Ucraina non è la Cecenia

di Enrico Pirondini |10 Aprile 2022 10:19

Lo Zar Putin rade tutto al suolo, Mariupol come Grozny: ma sbaglia, l’Ucraina non è la Cecenia

Lo Zar Putin rade tutto al suolo. Quando può. È il suo stile, il suo marchio di fabbrica. In Cecenia lo sanno benissimo.

E dicono : Putin peggio di Stalin nel 1944 (in una sola notte di febbraio deportò mezzo milione di ceceni nell’Asia centrale, in Kazakistan ). E peggio di Boris Etsin quando nel 1994 invase la regione del Caucaso settentrionale per impedirne la secessione. E scatenò la prima guerra cecena (1994-1996). Vinsero i ceceni ma a caro prezzo:100mila civili ammazzati. La Storia si ripete in Ucraina .

IL MASSACRO DI BUCHA ORDINATO DA PUTIN

Ha choccato e indignato il mondo la notizia (e relativi video) della strage di 300 civili da parte dei macellai russi  compiuti nella cittadina a 37 km da Kiev.

Il Guardian, quotidiano di Londra, per primo ha denunciato l’olocausto ucraino documentandolo con foto satellitari che certificano morti per le strade a cominciare dall’11 marzo.

Anche il New York Times ha pubblicato in prima pagina “le atrocità di Bucha” mostrando i cadaveri in strada ripresi da “Maxar Tecnhnologies”, la famosa società di tecnologie spaziali del Colorado.

E così il mondo è venuto a conoscenza di torture, fosse comuni, esecuzioni sommarie,  segni di colpi netti alla nuca, stupri.  E del comandante boia, il tenente colonnello Omurbekov Asanbekovic. I volontari del progetto “InformNapalm” hanno scoperto l’indirizzo di casa del ceffò.  Il boia apparterrebbe al popolo dei buriati (cioè della Repubblica della Buriazia, Siberia orientale, terra di pellicce e oro), una minoranza etnica di origine mongola.

SIMILITUDINI CON LA CECENIA

Innanzitutto, in entrambi i casi – invasione della Ucraina, invasione della Cecenia – la Russia non parla di “guerra”ma di “operazioni “. Operazione “contro il terrorismo “ nel Caucaso, operazione di “pulizia “ o “denazificazione” oggi. Poi, oggi come ieri, i russi hanno colpito prima obiettivi militari , poi sono passati a uccidere i civili. Il modus operandi è sempre lo stessa cosa

MARIUPOL COME GROZNY

Stessa cosa: entrambe rase al suolo. Distruzione totale. Ed in entrambi i casi i russi pensavano di fare una passeggiata. Sono rimasti sorpresi. Non pensavano di incontrare una resistenza tanto eroica. Putin ha creduto alle sue stesse bugie.

Non era affatto vero, come andava raccontando, che l’Ucraina aspettava soltanto di “essere salvata” e volesse “tornare a far parte della Russia”. Al contrario. E quando ha sentito i loro cori (“meglio morti che schiavi”) lo zar si è  svegliato dal languido sonno, è sceso furioso dai pascoli celesti, ha fatto saltare alcune teste ed ha avviato le atrocità.

MANCANZA DI UN “PIANO  B” PER PUTIN

Come in Cecenia. Il Cremlino si era convinto di poter sbrigare la pratica in due ore,  invece i russi sono rimasti due anni. Poi hanno accettato di aver perso, ma allora c’era Eltsin al potere, non Putin. E Boris è poi tornato. Va poi ricordato che la Cecenia è piccola, un milione di abitanti e non aveva ne’ esercito ne’ rifornimenti. L’Ucraina invece è grande, ha un buon esercito e riceve armi dall’Occidente. Per di più russi e ucraini condividono cultura, religione, lingua. Dulcis in fundo: hanno strettissimi legami, anche di parentela. Occhio Vladimiro!

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