Putin si accontenta di Mariupol in macerie. Rinuncia e annulla la presa della fortezza-acciaieria

Putin si mostra clemente dopo l'annuncio della presa di Mariupol. Annullato l'assalto alle acciaierie (2mila ucraini resistono), ma non gli conviene sacrificare il potenziale produttivo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Aprile 2022 - 10:54| Aggiornato il 22 Aprile 2022 OLTRE 6 MESI FA
mariupol putin

Putin si accontenta di Mariupol in macerie. Rinuncia e annulla la presa della fortezza-acciaieria (Ansa)

Mariupol è presa, Putin canta vittoria. La città di Mariupol è sotto il controllo russo, ha dichiarato il ministro della Difesa della Russia Sergej Shoigu.

Mariupol è presa, Putin canta vittoria

Restano le sacche di resistenza delle acciaierie Azovstal e Adviivka dove sono asserragliati duemila soldati ucraini (tra cui quelli del battaglione Azov) e numerosi civili. E’ a loro che si rivolge Putin: “Chi si arrende avrà salva la vita”). Intanto canta vittoria: “La liberazione di Mariupol è un successo”. In realtà servirebbero ancora 3-4 giorni per completare le operazioni nell’acciaieria di Azovstal, ammetteva il ministero della Difesa russo. Prima che Putin ufficializzasse l’annullamento dell’assalto finale.

Insomma, le notizie dal fronte consentono al leader russo di presentarsi come liberatore ed esibire perfino clemenza. Ma l’annullamento dell’operazione – è Putin stesso a dirlo – serve soprattutto a non sacrificare altri soldati russi. Soprattutto, Mosca non vuol sacrificare il potenziale produttivo: le acciaierie sono troppo preziose perché possano essere bombardate indiscriminatamente.

“Da Azovstal non deve passare una mosca”

L’assedio resterà durissimo. Putin usa le sue metafore preferite perché nessuno possa fraintendere: “Da Azovstal non deve passare una mosca”. Mariupol è una tappa forse decisiva. A voler cogliere un debolissimo barlume di speranza, si può azzardare forse che Putin possa aver raggiunto il suo obiettivo minimo per deviare il conflitto armato sul piano della trattativa.

“Al momento dell’accerchiamento, le truppe ucraine, le formazioni nazionaliste e i mercenari stranieri che erano anche in gran numero ammontavano a circa 8.100”, ha detto Shoigu. La metà circa, 4mila unità, sono state eliminate. Sempre secondo i russi, sarebbero 142mila i civili evacuati dalla città.