Mascherine e anti covid. Scandalo a Londra da 20 miliardi, appalti agli amici del Partito Conservatore

di Giampaolo Scacchi
Pubblicato il 20 Dicembre 2020 - 08:48 OLTRE 6 MESI FA
Mascherine e anti covid. Scandalo a Londra da 20 miliardi, appalti agli amici del Partito Conservatore

 Mascherine e altre protezioni anti covid. L’esame dei contratti fatti dal Governo ha provocato uno scandalo da 20 miliardi. Appalti garantiti ad amici degli amici, amici del Partito Conservatore, spesso senz’arte né parte né competenza specifica. 

Una commessa da oltre 200 milioni è andata a un trentunenne disegnatore di gioielli residente in Florida, con una provvigione da 23 milioni al mediatore spagnolo.

Mascherine strapagate, partite farlocche. Tranquilli, lo scandalo non riguarda il Governo italiano ma quello britannico. Nel mirino non c’è ovviamente il nostro commissario Arcuri, ma alcuni ministri di Sua Maestà la regina Elisabetta. Mascherine, guanti e altre protezioni. L’indagine del National Audit Office, il revisore dei conti pubblici britannici, ha provocato lo scandalo. 

Uno scandalo, riferisce Giampaolo Scacchi, da 18 miliardi di sterline, 20 miliardi di euro. Lo hanno battezzato “jobs for pals”, lavori per gli amici. Con il ministro del commercio, Alok Sharma che ha negato le accuse di spreco di denaro dei contribuenti, sostenendo che la gara per l’acquisto dei dispositivi di protezione per il personale sanitario del Servizio Sanitario Nazionale era “abbastanza giusta” ed è avvenuta all’inizio della pandemia e durante la prima ondata, in un momento di “enorme pressione”.

Boris Johnson, parlando all’House of Commons ha spiegato:”Abbiamo smosso cielo e terra per far arrivare nel paese 32 miliardi di DPI. Sono molto orgoglioso del risultato”.

Mascherine, otto mila contratti sotto la lente

Una revisione di 8.600 contratti per mascherine e altro fatta dal National Audit Office ha rivelato che i funzionari avevano firmato accordi per centinaia di migliaia di mascherine che si sono rivelate inutilizzabili, mandando così in fumo centinaia di milioni di sterline.

Mentre il coronavirus si diffondeva in tutta la Gran Bretagna, è emersa un’opportunità stile “selvaggio West” da £ 12,3 miliardi per tutte le aziende in grado di fornire al NHS dispositivi di protezione ma nel frattempo negli ospedali e case di cura erano terminati. 

Molte aziende con zero esperienza nella fornitura di DPI hanno vinto l’appalto per svariati milioni di sterline e i fornitori con contatti politici avevano una probabilità dieci volte maggiore di concludere affari.

Inchiesta su appalti per mascherine, guanti e camici

La NAO ha dichiarato che avvierà un’indagine urgente su un incredibile accordo per guanti e camici chirurgici stipulato con Michael Saiger, 31 anni, designer di gioielli con sede in Florida, e in cui Gabriel Gonzalez Andersson, un uomo d’affari spagnolo che ha fatto da intermediario, è stato pagato la sorprendente somma di £ 21 milioni di sterline dei contribuenti britannici.

Una intermediazione da 21 milioni di sterline

All’House of Commons, il leader laburista Sir Keir Starmer ha chiesto a Johnson:”Il Primo Ministro pensa che £ 21 milioni di sterline per un intermediario fosse un uso accettabile del denaro dei contribuenti?”

Il leader Tory, che si è auto isolato a Downing Street per 14 giorni, ha affermato che proprio Sir Keir inizialmente ha sollecitato l’eliminazione dei “blocchi” nella procedura di appalto per i (DPI) e lo ha definito “Capitan Ovvio” 
aggiungendo:”Stavamo affrontando una situazione molto difficile in cui in tutto il mondo non c’erano forniture adeguate di DPI. Nessuno ne aveva abbastanza”.

I detrattori sostengono che il governo abbia sprecato ingenti somme di denaro pubblico in contratti irregolari e non competitivi, a volte acquistando “DPI inutili”, e il contribuente che ora ne paga le disastrose conseguenze.