Matteo Renzi e David Cameron, sfida all’Europa: basta richieste assurde

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Ottobre 2014 - 16:30 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Renzi e David Cameron, sfida all'Europa: basta richieste assurde

Matteo Renzi e David Cameron, sfida all’Europa: basta richieste assurde (LaPresse)

BRUXELLES – L’Europa, cioè l’Unione Europea, chiede soldi alla Gran Bretagna (2,1 miliardi di euro) e chiede soldi all’Italia (340 milioni di euro). In euro-burocratese sono “gli extra-costi per l’aggiustamento del budget”.

Il premier britannico David Cameron non ci sta e cita il premier italiano Matteo Renzi, che aveva definito questa richiesta di soldi, questa ossessione per il bilancio “un’arma letale”.

Cameron ha definito “assolutamente inaccettabili” gli extra-costi, schierandosi al fianco di Renzi “È una persona ragionevole, sono d’accordo con lui”.

La Francia, che sta trattando per un taglio dello 0,5% del deficit strutturale, per ora tace, forse proprio perché si trova più in difetto sui “compiti a casa” rispetto a britannici e italiani.

Anche Napolitano, nei limiti del suo ruolo, appoggia Renzi:

Il Consiglio Europeo di Bruxelles sta affrontando “molteplici e scottanti questioni, dall’accordo sul clima alle politiche di investimento per un deciso sforzo di rilancio dell’economia e dell’occupazione, pur senza far venir meno l’equilibrio di bilancio” per i Paesi dell’eurozona. “L’Italia si è spesa molto per affermare la necessità di una vera svolta delle politiche europee per fronteggiare la crisi”.

E Renzi, almeno a parole, non vuole mostrare di aver fatto passi indietro rispetto alle richieste dell’Europa. Nei fatti, l’agenzia Ansa cita fonti europee secondo le quali ci sarebbe un’intesa tra l’Italia e l’Ue sulla manovra per una correzione del deficit strutturale allo 0,3%. Un’indicazione che Renzi non ha commentato direttamente, limitandosi a dire: “Chiuderemo a quello che sapete…”
Questo il resto delle dichiarazioni del presidente del consiglio all’uscita dal vertice a Bruxelles:

“La discussione sulla politica economica è stata come sempre tosta e accesa”. “Si è fatta una lunga discussione sulle questioni economiche: dobbiamo prendere atto che c’è una situazione di difficoltà nell’economia europea che va affrontato”. Il problema dell’Europa non sono gli extra-costi sul bilancio Ue ma “la tecnocrazia e la burocrazia”: ha detto Renzi a Bruxelles, affermando però di non aver mai parlato di “arma letale”.

L’Italia deve sapere che dobbiamo fare riforme perché sono giuste, non perché ce lo chiedono qui. E noi le faremo”. Serve “una presenza più forte dell’Italia, più orgogliosa e determinata: ogni anno l’Italia dà 20 miliardi all’Europa e ne prende indietro una decina, è un Paese che ha una forza e un’autorevolezza fuori discussione, quindi non viene a prendere lezioni o reprimende”.

Il governo Renzi “non si ferma davanti a nessuno”. “Ora bisogna risolvere le nostre questioni, che sono la priorità del governo italiano. Un governo che rispetta tutti ma non si ferma davanti a nessuno”, ha aggiunto il premier.

“Bisogna avere la consapevolezza che quando ci si siede a questi tavoli forse ci vuole maggiore trasparenza e maggiore chiarezza per quello abbiamo fatto quello che abbiamo fatto ieri”. “Bisogna che la presenza italiana da queste parti sia molto più forte, orgogliosa e determinata”.