Migranti: addio Dublino. Saranno redistribuiti o deportati?
di Edoardo Greco
Pubblicato il 16 Ottobre 2015 - 07:00 OLTRE 6 MESI FA
Migranti, rifugiati siriani sbarcano su isola greca Lesbo (LaPresse)
ROMA – Spostarli, redistribuirli in tutta l’Unione europea… ma se le migliaia di richiedenti asilo non se ne vogliono andare dal Paese in cui sono arrivati, cosa si fa? Li si deporta? È tutto il 2015 ormai che l’ondata di migranti e profughi diretta in Europa non è più un problema che riguarda solo gli Stati mediterranei come Italia e Grecia. La marea ha allagato le pianure dell’Europa centrale riuscendo a scuotere i centri dove si prendono le decisioni che riguardano tutti i 28 membri della Ue: Bruxelles e Berlino.
Quindi: riformare Dublino e redistribuire. Ma se un siriano può accontentarsi – almeno per ragioni climatiche – di intrattenersi in Italia, chi lo convincerà ad andarsene – che ne so – in Polonia, una volta arrivato nella tanto agognata Germania? Chi riuscirà a persuadere un eritreo accolto in Francia che si troverà meglio in Ungheria o in Slovacchia? Il rischio è che a farne le spese sia lo Stato più ricco e potente d’Europa, quello che per tanti anni ha fatto orecchie da mercante di fronte alle richieste dell’Italia sul tema immigrazione.
Si legge in conclusione dell’articolo “La svolta (calcolata) di Angela Merkel” di Beda Romano sul Sole 24 Ore: “Il problema è come modificare il regolamento e poi, nel caso, convincere i migranti a lasciare la Repubblica Federale. Nota un diplomatico: «Già oggi vi sono persone che non vogliono neppure andare in Lussemburgo. Hanno in mente solo la Germania»”.
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Migranti, rifugiati siriani sbarcano su isola greca Lesbo (LaPresse)
(LaPresse)
La videoreporter ungherese Petra Laszlo sgambetta un migrante (LaPresse)
La videoreporter ungherese Petra Laszlo sgambetta un migrante (LaPresse)
La videoreporter ungherese Petra Laszlo sgambetta un migrante (LaPresse)
La videoreporter ungherese Petra Laszlo sgambetta un migrante (LaPresse)
Syrian refugees take a "selfie" after arriving on a dinghy at a beach on the Greek island of Lesbos after crossing a part of the Aegean Sea from Turkey, September 18, 2015. Greece said on Thursday it was possible that large groups of refugees from Syria may be about to seek entry into the country from its land border with Turkey. This would be a relatively new entry point to Greece for the refugees, tens of thousands of whom have braved small boats and sometimes dangerous seas this summer to get from Turkey to Greek islands such as Kos and Lesbos and onwards into the European Union. REUTERS/Yannis Behrakis
REFILE – CORRECTING SLUGIhab, a 30-year old Syrian migrant from Deir Al Zour, war-torn Syria, takes a selfie with his wife Abeer after disembarking from a passenger ship in Athens, Greece September 12, 2015. The crossing from Turkey to Lesbos and the eventual trip to Athens is only the beginning for Ihab and other families. Ahead lies a trek north through Greece, up via Macedonia and Serbia to Hungary and on to Austria, Germany and more industrialised countries. Picture taken September 12, 2015. REUTERS/Zohra Bensemra
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