Migranti, Draghi resta solo in Ue. Europei se ne fregano, come gli italiani “andava espulso 5 anni fa”

di Riccardo Galli
Pubblicato il 26 Maggio 2021 - 09:54 OLTRE 6 MESI FA
Migranti, Draghi resta solo in Ue. Europei se ne fregano, come gli italiani "andava espulso 5 anni fa".

Migranti, Draghi resta solo in Ue. Europei se ne fregano, come gli italiani “andava espulso 5 anni fa” (Foto d’archivio Ansa)

Migranti, Draghi è andato in Europa a cercare chi voglia dare dare una mano. Non ha trovato nessuno disposto davvero a farlo. Migranti, insieme con l’estate stanno arrivando via mare. Di fronte a questa realtà che tutti i paesi della Ue vedono quel che Draghi ha raccolto dagli altri governi è stato un nulla.

Ogni nazione, paese e governo considera i migranti una grana da non importare dentro i propri confini. Quindi, dispiace caro Draghi, ma l’Italia si gratti le sue grane. Lo ha apertamente ammesso lo stesso Draghi: “Dobbiamo fare da soli, almeno fino a prossimo vertice europeo”.

Migranti: l’anno del mai, il giorno del poi

Fino al prossimo vertice, fino al giorno del poi, l’anno del mai. Nella Ue ci sono paesi, quelli cosiddetti di Visegrad, che nella Ue vogliono stare quando si tratta di prendere (soldi) ma nulla accettano di dare alla Ue (non in termini di leggi e valori comuni, non in termini di garanzie civili condivise, non in termini di responsabilità e solidarietà con gli altri, tanto meno prendendo una quota di migranti che sbarcano in Italia o Spagna o Grecia).

Sono paesi che col senno di poi (ma un po’ anche di prima) non dovevano entrare nell’Unione e che l’Unione come tale di fatto boicottano. Sono paesi che col senno di oggi con la Ue dovrebbero celebrare un divorzio, pacifico e concordato, ma pur sempre divorzio.

Migrante uguale scontento

Ma tutti i paesi della Ue, Italia compresa, hanno opinioni pubbliche ed elettorati che non gradiscono accoglimento migranti e puniscono chi lo pratica. Quindi, al di là di limitate eccezioni e limitati numeri di solidarietà, nessun paese, anzi nessun governo vuole davvero la spartizione tra tutti, se stesso compreso, dei migranti che arrivano. Nessun governo lo vuole perché nessuna gente lo vuole.

Inoltre i migranti un tanto a te, un tanto a me, un po’ per uno comporterebbe un’infinità di problemi legali, logistici e anche qualche impegno economico. Ma il nocciolo del no generalizzato è che in questo caso, nel caso migranti, non scatta, non funziona un po’ per uno non fa male a nessuno. La scelta vera dell’Europa (e anche dell’Italia) è di pagare qualcuno (la Turchia, la Libia…) perché i migranti se li tengano il più possibile loro in casa.

Una scelta che comporta inevitabilmente falle alla rete di contenimento e quindi chi si trova sulla linea del buco nella rete (Italia, Grecia o Spagna che sia) si pianga i suoi guai. Perché le opinioni pubbliche e gli elettorati dei paesi d’Europa a maggioranza dei migranti se ne fregano.

Migranti: se ne fregano gli europei, se ne fregano gli italiani

Una storia italiana, una storia di maggio 2021: il 9 di maggio un giovane di 23 anni viene pestato in strada. Pestaggio con bastoni, cui seguono calci sull’uomo a terra. A pestare sono in tre. Credono il pestato abbia rubato un telefonino e per questo gli stanno infliggendo pubblica punizione. Il linciaggio, perché questo e non altro è, viene interrotto da gente che grida da finestre e balconi.

I tre identificati e quindi denunciati restano a casa loro a proseguire la loro normale vita. Il pestato, pesantemente pestato, invece finisce in stato di detenzione. Già, infatti il pestato è nero, nero di pelle e pure irregolare in Italia. In Italia ci sta da cinque anni. Ora, dopo essere stato pestato, si vede messo in Centro Espulsioni e Rimpatri.

Espellerlo nel suo paese d’origine è al limite dell’impossibile, non esistono accordi tra i due paesi. Quindi il nero pestato e irregolare non può che restare rinchiuso, di fatto in galera. Dopo due settimane il nero si impicca con un lenzuolo, si impicca per disperazione. E così il linciaggio va finalmente a buon fine, il nero si è tolto di mezzo che era poi quel che volevano i tre giustizieri.

Molti italiani si sono allineati al commento “Doveva essere espulso cinque anni fa”. Della pietà, della ragione, della giustizia, dei fatti reali oltre che dei migranti questi molti italiani dunque se ne fregano. Governi, cittadini, elettori della Ue fanno lo stesso, parlano la loro stessa lingua e li ripagano con la stessa moneta.