Migranti, patto Germania-Italia-Francia per l’accoglienza. “Gli altri seguiranno”

di redazione Blitz
Pubblicato il 19 Giugno 2017 - 12:15 OLTRE 6 MESI FA
Migranti, patto Germania-Italia-Francia per l'accoglienza. "Gli altri seguiranno"

Migranti, patto Germania-Italia-Francia per l’accoglienza. “Gli altri seguiranno”

BERLINO – Una coalizione Germania-Italia-Francia per riscrivere le politiche Ue sull’immigrazione. E’ il piano di Angela Merkel e presentato a Palermo da Susanne Wasum-Rainer, ambasciatrice tedesca in Italia, in occasione di un seminario sui rapporti diplomatici tra Roma e Berlino.

L’idea è di costituire un trittico di paesi accoglienti in testa: gli altri seguiranno. “Quando capiranno che gli conviene non restare indietro”, precisa l’ambasciatrice. Una sorta di Europa a due velocità, anche sul divisivo tema dell’immigrazione.

Ne parla Letizia Tortello sul quotidiano la Stampa:

Siamo alla vigilia del G20 di Amburgo a luglio e a pochi giorni dall’inizio delle trattative per la Brexit. La Germania prova ad accelerare. Crede mai come ora nella possibilità di un’Europa più forte, a più velocità. A partire dall’«accoglienza, che è un nostro caposaldo», precisa, «un valore irrinunciabile della nostra famiglia europea». Però, va riformata con regole e una distribuzione più condivisa dei migranti. Una «coalizione di testa», aperta a chi vuole aderire, detterà la linea: chi più accoglie, più verrà pagato dall’Europa. Chi si rifiuterà di accogliere, invece, pagherà. Il riferimento è al Gruppo di Visegrad, Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria soprattutto, che ostinatamente chiudono i confini. L’ambasciatrice fa un paragone schiacciante: «La Germania ha 80 milioni di abitanti, è pronta ad accogliere 200-300 mila persone l’anno. Non è possibile che l’Ungheria non ne voglia 1300».

Così, se Germania, Italia e Francia partono compatte, «gli altri seguiranno, è solo questione di tempo». È pur vero che una della accuse che si è rivolta negli ultimi anni a Berlino è che abbia vissuto comoda alle spalle della convenzione di Dublino, voltando la testa davanti agli sforzi compiuti dagli italiani e dai greci. «L’Europa tutta oggi vive una crisi di accoglienza, la Germania fa sacrifici enormi, anche economici, per l’integrazione – ribatte Wasum-Rainer-. Dublino non ha fallito, ma non funziona più per flussi così grossi e d’altra parte la Ue deve accettare un futuro di immigrazione legale». La leva dei finanziamenti per chi più e meglio aprirà le porte sembra una ricetta attrattiva.