BRUXELLES – Stop dell’Unione europea alla linea dura sui migranti, promossa da Ungheria e Slovacchia. Il documento della presidenza di turno slovacca al Consiglio Ue, che cercava di aprire la strada alla solidarietà flessibile, non ha ricevuto il consenso necessario per andare avanti. E’ quanto si apprende da fonti italiane al termine della cena informale organizzata a Bruxelles con i ministri dell’Interno dei paesi membri.
Durante la discussione il ministro dell’Interno italiano Angelino Alfano ha chiesto alla Commissione Ue di verificare il calendario degli obblighi sul ricollocamento dei vari Paesi per rimettere in moto il processo, la cui conclusione è prevista per settembre 2017.
Le stesse fonti fanno sapere che visto che il documento slovacco non ha ricevuto il consenso necessario per andare avanti, tra pochi mesi sarà costituito un gruppo ad hoc – di cui l’Italia farà parte – per gettare le basi di un nuovo documento, per raggiungere un accordo sulla revisione del regolamento di Dublino.
Il documento slovacco bocciato, teorizzava lo smantellamento della solidarietà obbligatoria prevista della proposta della Commissione europea. Le quote di accoglienza sarebbero diventate su base volontaria.
“Il punto di partenza” era che tutti gli Stati contribuissero “per condividere il peso” delle crisi migratorie. Ma in modi diversi: “Dal ricollocamento, al supporto finanziario, al sostegno per la protezione delle frontiere esterne, alla condivisione delle capacità di accoglienza o nel rivestire un ruolo più incisivo nelle operazioni di rimpatrio”.