Nomine Ue: Mogherini agli Esteri, sì dei socialisti. Germania: “E’ inesperta”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Luglio 2014 - 17:41 OLTRE 6 MESI FA
Pse dice sì a nomina Mogherini agli Esteri. Germania: "E' inesperta"

Federica Mogherini (Foto Lapresse)

BRUXELLES – Il Pse sta con Matteo Renzi: i socialisti europei hanno trovato l’accordo sulle nomine per chiedere sia la presidenza del Consiglio Ue, per la quale candidano la danese Helle Thorning Schmidt, sia la nomina di Federica Mogherini, fortemente voluta dal premier Matteo Renzi alla poltrona di Lady Pesc. E’ quanto riferito dal capogruppo di S&D Gianni Pittella, secondo il quale al Ppe andrebbe invece la presidenza dell’Eurogruppo e la presidenza della Commissione. Ma la partita appare tutt’altro che scontata, anche se nuovi endorsement potrebbero ridare smalto alla candidatura della titolare della Farnesina. Prima dal presidente dell’Europarlamento, Martin Schulz, che le aveva dato “ancora molte chance”, definendola “un’eccellente candidato”. Poi dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che al pre-vertice coi leader dei popolari ha detto:

“Una cosa è certa: l’Italia è in grado di guidare la politica estera europea. Ogni stop o veto all’Italia sarebbe inaccettabile. Questa è la nostra posizione ed è la posizione che, sono certo, prenderà tutto il Ppe. Del restodopo che la sinistra ha approvato l’elezione di Juncker, ogni stop popolare sarebbe inaccettabile“.

Ma tra i popolari c’è pure chi giudica la Mogherini “inesperta”. E’ la posizione del tedesco della Csu e consigliere di Angela Merkel, Elmar Brok, che ha sostenuto:

“Come Alto Rappresentante dovremmo avere qualcuno con esperienza di politica estera, come (la bulgara) Georgieva, (la francese) Guigou o (il polacco) Sikorski. Di più inesperto c’è solo il ministro ungherese”.

Pittella al termine del pre-vertice dei socialisti, spiega così la scelta dei nomi:

“Abbiamo confermato che la famiglia socialista chiederà l’alto rappresentante e la presidenza del consiglio, questo rientra in un equilibrio politico che vede attribuita la presidenza della Commissione Ue e quella dell’Eurogruppo alla famiglia popolare, le due famiglie si equivalgono, quasi, al Parlamento europeo e quindi è più che legittima la candidatura doppia”.

Per Pittella è poi superabile il problema della danese che non appartiene all’euro: “Ha esperienza e competenza, il problema si risolverà”.

I socialisti europei hanno sposato la linea Renzi, come leader di quel Pd che ha conquistato il 40,8% alle ultime europee, a fronte della debacle dei socialisti francesi e spagnoli, modificando non di poco gli equilibri interni al gruppo dei progressisti europei. Renzi al pre-vertice non ha potuto partecipare perché impegnato nei contatti bilaterali in vista del Consiglio straordinario dei capi di Stato e di Governo Ue, il cui inizio è già slittato di due ore proprio per permettere nuove consultazioni. il premier Matteo Renzi sembra deciso al muro contro muro. Ha sentito Angela Merkel, Herman Van Rompuy e Francois Hollande e a tutti ha ripetuto lo stesso discorso:

“L’accordo è che alla famiglia socialista spetta l’Alto rappresentante e che all’interno della famiglia socialista sarà l’Italia ad avere la prima scelta. Dunque tocca a noi e per me ci sarà una Lady Pesc, Federica Mogherini”.

L’altro nome di Renzi, in alternativa, è quello di Massimo D’Alema, che in molte cancellerie europee non è particolarmente gradito per le sue posizioni sul Medio Oriente. Sia la Merkel che Van Rompuy gliel’hanno hanno sonoramente bocciato. Al Summit Ue Renzi dovrà perciò fare la voce grossa contro un fronte anti-Mogherini di 10-11 Paesi, la gran parte dell’Est, che la giudica ancora inesperta e troppo debole con Mosca. Una prova di forza che Renzi non può rischiare di perdere, dovendo anche presiedere il semestre europeo. Dall’esito della partita si capirà il grado di tenuta della collaborazione bipartisan Ppe-Pse, anche nel quadro delle scelte sugli altri top job, cioè su chi sarà il futuro Presidente del Consiglio e dell’Eurogruppo.