Monti avverte l’Ue: “Così si manda a fondo l’euro”

Pubblicato il 23 Novembre 2011 - 09:09 OLTRE 6 MESI FA

BRUXELLES – Giallo a Bruxelles sul pareggio di bilancio italiano entro il 2013: “Così rischiano di mandare a fondo l’euro, ma comunque l’Italia non violerà mai gli impegni presi perché le regole se si cambiano, si cambiano per tutti”, ha detto il 22 novembre  in sede europea il neo-presidente del Consiglio Mario Monti. Ma nello stesso tempo il professore vorrebbe un cambiamento delle regole per tutti, che porterebbe benefici anche all’Italia. “Le regole, se si cambiano, si cambiano per tutti”, appunto.

Monti, premier e ministro dell’Economia, cercherà di raggiungere l’azzeramento del deficit entro due anni promesso dai predecessori Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti. Ma per farlo vorrebbe che venissero messe a punto alcune misure, come i tanto discussi eurobond, e più poteri alla commissioni.

Il fatto è che il presidente del Consiglio, consapevole di quanto successo con Berlusconi, non vuole correre il rischio di essere accusato di avere nascosto la verità minimizzando la crisi. Il professore, secondo quanto scrive Andrea Bonanni su Repubblica, avrebbe già accennato al presidente della Commissione europea José Manuel Barroso lo ha già accennato: o si attenua il risanamento in caso di recessione, oppure si elimina dal conteggio del deficit la spesa pubblica in investimenti.

”Non ho mai messo in discussione gli obiettivi della finanza pubblica concordati con l’Unione europea, incluso il pareggio di bilancio nel 2013”, ha chiarito Monti parlando a Bruxelles.  Eppure la manovra, che potrebbe arrivare la prima decade di dicembre, dopo l’Ecofin e l’Eurogruppo di fine novembre, potrebbe essere meno pesante delle cifre trapelate nei giorni scorsi. Si era parlato infatti di circa 11 miliardi di euro: tanti ne servirebbero per compensare gli effetti della minore crescita. Una cifra che potrebbe essere limata di qualche miliardo di euro se si terrà conto della correzione per il ciclo. In altri termini se si potrà ‘scontare’ la minore crescita.

Un problema, questo, che riguarda non solo l’Italia ma tutta l’Eurozona. E’ sempre Monti a chiarire che nella ”conversazione avuta con il presidente della Commissione Barroso il tema della finanza pubblica nel ciclo economico è stato toccato con riferimento all’Eurozona in generale e non all’Italia”. Una volta fatta una verifica dei conti si passerà alla messa a punto delle misure, sulla quale sono al lavoro tutti i ministri.