Polonia-Ue, Morawiecki esagera ed evoca la terza guerra mondiale, poi si rimangia le parole (“un’iperbole”)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Ottobre 2021 - 16:02 OLTRE 6 MESI FA
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Polonia-Ue, Morawiecki evoca la terza guerra mondiale (il primo ministro polacco nella foto Ansa)

Polonia-Ue, Morawiecki evoca la terza guerra mondiale. Varsavia fa marcia indietro. Precipitosa, sebbene rifugiandosi sul classico “scherzavo, non hai capito l’iperbole”.

Polonia-Ue, Morawiecki evoca la terza guerra mondiale

Ma insomma, evocare la terza guerra mondiale per difendere il diritto dei polacchi a fare come vogliono nel rapporto con l’Unione europea è sembrato troppo anche per un governo sovranista.

Le espressioni utilizzate dal premier polacco Mateusz Morawiecki nell’intervista al Financial Times, e in particolare il riferimento a una “terza guerra mondiale” che la Commissione Ue potrebbe avviare sul tema dello stato di diritto, non sono altro che “un’iperbole, una figura retorica che viene utilizzata in varie situazioni e non va presa alla lettera”.

A precisarlo è Piotr Muller, il portavoce del primo ministro polacco, in una conferenza stampa.

“Non trarrei le stesse conclusioni che l’opposizione sta cercando di trarre oggi”, aggiunge il portavoce.

Spiegando che “è improprio utilizzare queste parole facendo credere che siamo a rischio di una guerra”. Le dichiarazioni di Morawiecki sono state aspramente criticate da alcuni esponenti dell’opposizione tra cui Donald Tusk, presidente del Partito popolare europeo (Ppe).

Che in un tweet ha commentato: “In politica la stupidità è causa delle più gravi disgrazie”.

Se la Commissione Ue “avvierà la terza guerra mondiale” sul tema del rispetto dello stato di diritto, ci difenderemo “con tutte le armi a nostra disposizione”, aveva detto il premier polacco, Mateusz Morawiecki.

Il cronista del Financial Times gli aveva appena chiesto se la Polonia fosse pronta a porre il veto a decisioni critiche su una legislazione come il pacchetto climatico dell’Ue.

“Se qualcuno ci attaccherà in modo assolutamente ingiusto – aveva aggiunto – ci difenderemo in ogni modo possibile. Riteniamo che questo sia già un approccio discriminatorio e un diktat” di Bruxelles. “Ma se peggiorerà, dovremo pensare alla nostra strategia”.

Ue: “Non c’è posto per la retorica di guerra”

“L’Unione europea è un progetto che ha contribuito con grande successo a stabilire una pace duratura tra i suoi Stati membri. Non c’è posto per la retorica di guerra nelle relazioni tra gli Stati membri o tra gli Stati membri e le istituzioni”, ha dichiarato il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer, sollecitato sulla sparata del premier polacco.

Quanto al Piano per il Recovery polacco Mamer ha spiegato che “i contatti” tra Bruxelles e Varsavia sono costanti. Non c’è una nuova scadenza ma le discussioni proseguono”.