Portogallo resta a sinistra. Vince il premier socialista Costa col 36,7%: con chi si allea?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Ottobre 2019 - 13:16 OLTRE 6 MESI FA
Portogallo al voto: vince il socialista Costa

Il premier socialista portoghese Antonio Costa (Ansa)

ROMA – Il partito socialista del premier Antonio Costa ha vinto le elezioni in Portogallo, ma senza raggiungere la maggioranza assoluta in Parlamento. Con il 100% delle schede scrutinate, i socialisti hanno ottenuto il 36,7% dei voti (pari a 95 seggi su 230) seguiti dal Psd (partito socialdemocratico di centrodestra) al 28,1% (70 seggi). Terzo il Blocco di sinistra con il 9,6% dei voti (16 seggi), seguito dalla coalizione di sinistra al 6,3% (9), i popolari di destra al 4,2% (4 deputati) e gli ambientalisti di Pan al 3,3% (2 seggi).

Blocco di sinistra in aiuto, la tentazione di governare da solo

La domanda ora è chi sceglierà Costa, 58enne ex sindaco di Lisbona, come suo alleato. Dopo le elezioni del 2015 in cui il Ps era arrivato secondo, Costa aveva convinto i comunisti e il blocco di sinistra a sostenere un governo socialista di minoranza, un’alleanza senza precedenti che gli avversari hanno soprannominato la “geringonca”, lo strano aggeggio.

Il risultato va in controtendenza rispetto al declino europeo del centrosinistra e all’ascesa delle forze populiste di estrema destra. Una nuova formazione di estrema destra, Chega! (“È abbastanza!”) è entrata nel Parlamento di Lisbona per la prima volta ma con un solo seggio.

Sia il blocco di sinistra, che ha ottenuto 19 seggi proprio come nelle ultime elezioni, sia i comunisti, che hanno ottenuto 12 seggi, cinque in meno rispetto alla scorsa tornata elettorale, hanno dichiarato la disponibilità a sostenere nuovamente i socialisti. Un Ps rafforzato ha più alternative per ottenere l’approvazione delle leggi in Parlamento, ha spiegato l’analista politico, Pedro Norton, alla televisione pubblica Rtp.

“Questo è un incentivo per governare da solo, cercando accordi ad hoc per governare invece di formare un accordo formale”, ha aggiunto. Le elezioni hanno dato a Costa un altro potenziale partner governativo nel partito emergente Popolo-Animali-Natura (Pan) – già sostenitore dei suoi bilanci in passato – e cresciuto da un seggio a quattro.

Con la ripresa economica stop all’austerity

Dopo essere arrivato al potere nel 2015, Costa revocò alcune delle impopolari misure di austerità introdotte dal precedente governo guidato dal Psd in cambio di un salvataggio internazionale di 78 miliardi di euro che mantenne a galla le finanze dopo la crisi dell’Eurozona. Approfittando della ripresa economica globale, invertì i tagli ai salari e alle pensioni del settore pubblico, riuscendo comunque a ridurre il disavanzo di bilancio quasi a zero quest’anno, il livello più basso dal ritorno del Portogallo alla democrazia nel 1974.
La crescita economica del Portogallo è stata superiore alla media dell’Unione europea negli ultimi anni – 2,4% nel 2018 – mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 6,4 per cento, ai livelli pre-crisi, ma i critici lamentano bassi salari, insicurezza del lavoro e prezzi delle proprietà in aumento con il boom del turismo. (fonti Ansa e Agi)