BOLOGNA – Romano Prodi critica la Ue a trazione tedesca: secondo l’ex premier ed ex presidente della Commissione Europea “la Germania lavora solo con il freno”. Invitato a Farete, il meeting delle imprese organizzato da Unindustria a Bologna, Prodi ha commentato così il G20 in corso in Cina: “Dal punto di vista dell’economia, ci sarebbero gli Stati Uniti e la Cina che sono pronti a spingere e poi abbiamo questa Europa che è un disastro, la gestione tedesca lavora solo col freno. E quindi quando si lavora solo col freno non si può pensare di andare veloce. Non credo che neanche il segnale d’allarme delle elezioni nel Meclemburgo possano cambiare le cose”.
Per Prodi “siamo in quei periodi storici in cui l’unica cosa che ci rimane è la speranza“. “Il G20 – ha concluso – rappresenta tutto il mondo, ma non ha poteri decisionali, però crea un’atmosfera, quindi ci sono alcuni aspetti positivi come la firma dei trattati per la conservazione del pianeta”.
Sempre sull’Europa, al Meeting di Comunione e Liberazione due settimane prima Prodi aveva detto che sull’immigrazione “la Ue ha abbandonato l’Italia“. Sul tema dei migranti “la Ue si è già giocato grande parte del suo futuro”. Verso l’Europa “si è posto un po’ rimedio al flusso dalla Siria, la Germania lo ha fatto ma, adesso, siamo rimasti noi al fronte e dobbiamo lavorare per la pace in Libia con ogni sforzo perché, finchè non viene, noi avremo sempre questo problema da gestire”, sostiene, invitando la Ue a “fare questa pace” in Libia “e cominciare a gestirla”.
Per Prodi il flusso di immigrazione “islamica rappresenta una frazione minore” ma “l’attenzione su questo” tema “sta esasperando il problema” dei rapporti e del dialogo che deve essere su diversi livelli, compreso quello politico, poiché “ci sono delle deviazioni date da interessi” e, per questo, “c’è bisogno di chiarezza politica”. “Ci sono delle deviazioni – è il suo ragionamento – date da interessi: non possiamo negare che un certo tipo di radicalismo è finanziato, non ufficialmente dagli Stati, ma dalle Fondazioni che in qualche modo sono legate, quasi ufficialmente a questi Stati. Quindi c’è anche un bisogno di chiarezza politica”.
Per affrontare l’emergenza dei migranti l’Europa dovrebbe “esserci. Questo è il problema perché l’Europa non c’è, quindi non affronta il problema migranti, non affronta il problema economia, non affronta il problema difesa“. “Il problema – ha aggiunto – è che l’Europa è mezza cotta e mezza cruda, e i cibi così non piacciono. Noi l’avevamo pensata nello slancio, nello slancio della solidarietà, dell’allargamento, dell’euro che era il primo passo per passi successivi invece – ha concluso Prodi – la paura ci ha portati indietro“.