Putin, la rappresaglia per il raid di Sebastopoli: stop alle navi di cereali, danni anche per l’Italia

Putin, la rappresaglia per il raid di Sebastopoli: stop alle navi di cereali, danni anche per l’Italia, Papa Francesco al tavolo della pace?

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 1 Novembre 2022 - 16:34 OLTRE 6 MESI FA
Putin, la rappresaglia per il raid di SebastopoliPutin, la rappresaglia per il raid di Sebastopoli

Putin, la rappresaglia per il raid di Sebastopoli

Putin, la rappresaglia per il raid di Sebastopoli. Due o tre cose bisogna pur dirle. Putin ha decretato il vergognoso ma non sorprendente stop all’export del grano ucraino.

Vuole affamare il mondo? Kiev e Casa Bianca sono furiose.E non solo.

RITORSIONE DI PUTIN PER IL RAID DI SEBASTOPOLI

I fatti sono noti. L’altro giorno droni ed aerei hanno colpito la flotta russa (4 navi) nella baia di Sebastopoli, penisola della Crimea (a maggioranza russofona). Chi è stato? Kiev non ha rivendicato l’azione militare, Mosca ha accusato l’Occidente di “attacchi terroristici”. In particolare il Cremlino se l’è presa con la Gran Bretagna  attivando nel contempo il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Londra ha prontamente replicato: ”Per sminuire la loro disastrosa gestione della invasione illegale della Ucraina il Ministero della Difesa russo sta ricorrendo a false affermazioni di portata epica”. E poi :”Questa storia inventata dice di più sulle frizioni all’interno del governo russo piuttosto che sull’Occidente”. Conclusione amara: la pace o la tregua restano lontane. Forse.

BLOCCATE NAVI DI CEREALI UCRAINE. DANNI ANCHE ALL’ITALIA

La sospensione dell’accordo sul grano da parte della Russia interrompe anche le spedizioni verso l’Italia. Coldiretti dice che il danno è rilevante. Si parla di 1,2 miliardi di chili di mais per l’alimentazione animale, grano tenero e olio di girasole. Molti, Ue in testa, hanno esortato la Russia a revocare la sospensione dell’accordo sul grano dopo che il Centro di coordinamento congiunto (Jcc) non ha autorizzato nessun movimento merci per il trasporto di grano ucraino nel Mar Nero.

Per inciso è il caso di ricordare che con tale accordo sono partite dal porto di Odessa (e altri porti) 363 navi mercantili  con oltre 8 milioni di tonnellate di cereali. Dal primo agosto a sabato 29 ottobre (fonte Erdogan). Cereali così distribuiti: 62% verso l’Europa, il 19,5% verso l’Asia, il 13% verso l’Africa, il 5,3% in Medio Oriente.

PAPA FRANCESCO ALL’ANGELUS:  PACE PER LA MARTORIATA UCRAINA

Papa Bergoglio, all’Angelus di una domenica 30 ottobre flagellata di tragedie  puntualmente ricordate – la strage di Seul, il mostruoso attentato di Mogadiscio – è tornato ad invocare la pace per la “martoriata Ucraina”.   Testualmente:”Non dimentichiamo, per favore, nella nostra preghiera e nel nostro dolore del cuore, la martoriata Ucraina. Preghiamo per la pace: non ci stanchiamo di farlo!”.

Dunque anche l’ultimo Angelus d’ottobre non fa eccezione. Sotto il sole di Roma il Pontefice ha dato la netta sensazione di saperne di più; di sapere che la diplomazia internazionale sta ottenendo piccoli ma importanti risultati. Soprattutto in queste ore in cui ha ricevuto da Mosca la notizia che è stato incluso – con Macron e le autorità statunitensi  – nei colloqui per la soluzione della situazione in Ucraina. Buon segno.