“Ricetta” per la crescita di Monti e Cameron: lettera alla Ue senza Francia e Germania

Pubblicato il 21 Febbraio 2012 - 10:00 OLTRE 6 MESI FA

BRUXELLES – Otto priorita' per rilanciare la crescita ''in stallo'' in un'Europa ''con la disoccupazione in aumento''. Obiettivo: ''aprire il mercato dei servizi'' che rappresenta ''quasi i quattro quinti'' dell'economia Ue. E' il contenuto della lettera, nata per iniziativa di Regno Unito e Olanda e con l'Italia tra i promotori, inviata oggi a Van Rompuy e Barroso mentre si riuniva l'Eurogruppo sulla Grecia.

Oltre a Cameron, Rutte e Monti, l'hanno firmata i premier di Estonia, Lettonia, Finlandia, Irlanda, Repubblica Ceca, Slovacchia, Spagna, Svezia e Polonia. Ma non Francia e Germania.

Non va ''vissuta'' come una contrapposizione alle tante ricette arrivate alla Ue da Berlino e Parigi, ha spiegato il ministro Moavero. Ma nella lettera vengono lanciati segnali chiari: aprire il mercato dell'energia (dove la Francia e' indietro) e 'no' ai salvataggi ad ogni costo per le banche (come la Germania sta invece facendo per le Landesbank).

La prima delle otto priorita' e' l'azione ''urgente'' per ''rimuovere le restrizioni che ostacolano l'accesso e la concorrenza'' nel mercato dei servizi. In particolare i 12 si dicono ''impazienti'' di vedere lo studio della Commissione ''sulle performance di settore'' – atteso per giugno – che dica quali Paesi hanno davvero fatto passi avanti e quali no. Poi bisogna fare un salto di qualita' per creare ''un vero mercato unico digitale entro il 2015''.

Il mercato unico dell'energia deve vedere la luce entro il 2014 e servono – di nuovo – ''azioni urgenti'' per ''rimuovere le barriere agli investimenti nelle infrastrutture''. Inoltre ''le interconnessioni energetiche vanno aumentate per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti''.

Quarto punto: ''Raddoppiare gli impegni per l'innovazione, creando un'area europea di ricerca. Quinto, lanciare un'offensiva commerciale concludendo entro l'anno accordi con India, Canada, Paesi del vicinato orientale e i Paesi del sud est asiatico. E poi ''dare nuovo impeto'' ai negoziati con Mercosur e Giappone.

Solo con quest'ultimo – si osserva – ''i contratti sul tavolo'' potrebbero dare 90 miliardi di euro in piu' al Pil europeo. Poi i 12 propongono di ''dare un'ulteriore spinta politica'' verso ''l'integrazione economica con gli Usa'' arrivando a ipotizzare ''un accordo di libero scambio''. E ancora: far crescere le relazioni con la Russia, ma anche ''avviare una valutazione strategica'' dei rapporti con la Cina, consolidando ''l'impegno'' per ''scambi basati sulle regole''.

Al sesto punto la necessita' di ''ridurre il peso della regolamentazione Ue''. Al settimo la sfida dell'occupazione: ''promuovere mercati del lavoro che funzionano meglio'', piu' aperti a ''giovani, donne e lavoratori anziani''. E con ''meno professioni regolamentate'', ovvero con meno 'ordini professionali', ma anche con una maggiore circolazione basata su ''duri'' test di facilitino il riconoscimento delle abilitazioni.

All'ultimo punto, il mercato dei servizi finanziari, da rendere ''forte, dinamico e competitivo''. Con un messaggio inequivocabile: vanno ridotte ''le garanzie implicite che consentono di salvare le banche in qualsiasi situazione e che distorcono il mercato unico'': sono ''le banche, non i contribuenti'' a ''dover sostenere i costi dei rischi che corrono''.