Europa, o la va o la spacca. L’ultima spiaggia per l’Euro si chiama Bce

Pubblicato il 7 Dicembre 2011 - 18:44 OLTRE 6 MESI FA

BRUXELLES – Il Consiglio europeo si riunisce giovedì e venerdì per trovare una soluzione alla crisi dell’euro: o la va o la spacca. Il futuro dell’euro è legato a quanto i 27 saranno in grado di fare tra 24 ore nella riunione dell’Eurogruppo a Bruxelles. Lì saranno chiamati a dare una risposta decisa ai mercati e segnare il futuro e la tenuta della moneta unica.

Su un punto tutti sono d’accordo, anche non lo esplicitano: l’ultima spiaggia per salvare l’Europa si chiama Bce. Non è un caso che proprio prima della riunione a Bruxelles ci sarà un incontro tra Angela Merkel, Nicolas Sarkozy e il presidente della Bce, Mario Draghi. Alla riunione interverranno anche i presidenti del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, della Commissione, Josè Manuel Barroso, e dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker. E che alla fine un accordo arrivi non è così scontato. Basta ascoltare i segnali della giornata. Sarkozy usa parole altisonanti, evocando “l’esplosione della Ue” in caso di mancato accordo. Il portavoce della Merkel dice che la trattativa è “molto difficile”. Per inciso, i mercati europei non hanno gradito tanto pessimismo.

Sul tavolo due opzioni: la prima è che la Bce acquisti direttamente i titoli di Stato dei Paesi in crisi; la seconda che fornisca alle banche centrali nazionali liquidità da girare al Fondo Monetario Internazionale, in modo da dotare quest’ultimo delle “munizioni” necessarie per soccorrere grandi paesi in difficoltà. Sarebbe una foglia di fico, ma mai più di adesso serve un’intervento che sia da una parte immediato e dall’altro strutturale. Sulle spalle dell’Europa in crisi ora pesa anche l’avvertimento di Standard & Poor’s, che ha messo sotto osservazione il rating di tutta l’eurozona e minaccia un downgrade di tutti i 17 Paesi, e uno spread che ritorna a salire (quello tra Btp e Bund è tornato alla soglia dei 400 punti).