Romania: Basescu rimane al suo posto, fallito referendum sulla sua destituzione

Pubblicato il 30 Luglio 2012 - 08:03 OLTRE 6 MESI FA
Traian Basescu (Foto LaPresse)

BUCAREST – Traian Basescu rimane capo dello Stato della Romania ed evita la destituzione: il referendum contro di lui è stato un flop perché non ha raggiunto il quorum del 50% più uno degli aventi diritto, così come prescritto dalle legge. Basescu commenta dicendo: “I romeni hanno respinto il colpo di Stato”. La verità però è che così la Romania rischia di entrare in una fase di ancora maggiore instabilità dopo le settimane di braccio di ferro istituzionale che hanno portato alla consultazione.

A votare, come ha riferito in una prima stima ufficiale la commissione elettorale, e’ stato il 45,92% dei poco piu’ di 18 milioni di elettori. “I romeni hanno respinto il colpo di Stato di 256 parlamentari guidati da Victor Ponta (il premier) e Crin Atonescu (presidente ad interim), i capofila dell’Unione social liberale – ha detto Basescu -Voglio ringraziare coloro che, superando la collera, hanno capito che il referendum non era su Basescu, ma sull’Europa”, ha aggiunto, alludendo alle pesanti misure di austerity varate in nome della disciplina fiscale chiesta dal Fondo monetario internazionale e ai timori espressi dalla Ue per l’affondo lanciato dal primo ministro contro la Corte costituzionale, oltre che contro il presidente.

Il referendum sulla destituzione di Basescu è stato il punto culminante di una ‘guerra’ di potere fra governo di centro-sinistra e presidenza conservatrice, uno scontro politico e istituzionale senza precedenti nella Romania post-comunista, che ha suscitato inquietudine e preoccupazione nell’Unione europea. In quella che viene considerata la più grave crisi politica della Romania dalla caduta del regime comunista di Nicolae Ceausescu nel 1989, il presidente Basescu, su iniziativa della maggioranza di governo, era stato sospeso dalle funzioni con un voto del parlamento il 6 luglio scorso, e quattro giorni più tardi il capo dello stato aveva trasmesso temporaneamente i suoi poteri al presidente del Senato Crin Antonescu (socialdemocratico).

Il governo di centro-sinistra accusa Basescu di aver violato la costituzione avocando a sè poteri e prerogative non sue, e di aver fortemente impoverito la popolazione con le pesanti misure anti-crisi imposte al Paese in accordo con Fmi e Ue. Se il referendum avesse confermato la destituzione, nuove elezioni presidenziali dovevano essere convocare nel giro di 90 giorni. In Romania sono già previste per l’autunno le elezioni legislative. La situazione in Romania viene seguita con grande attenzione dai vertici Ue a Bruxelles, preoccupati della tenuta democratica del Paese balcanico.