Spagna, anche il braccio politico dell’Eta dice no alla violenza

Pubblicato il 7 Febbraio 2011 - 18:19 OLTRE 6 MESI FA

MADRID – Forse una svolta nella decennale crisi basca in Spagna, con l’annuncio della creazione di un nuovo partito della sinistra indipendentista, fondato per la prima volta sul rifiuto della violenza, da parte di Batasuna, il ‘braccio politico’ dell’Eta. Con il ‘nuovo Batasuna’, il cui statuto sarà presentato mercoledi al ministero degli interni di Madrid, la sinistra ‘abertzale’ (indipendentista radicale) basca vuole correre alle elezioni amministrative di maggio, dopo essere stata esclusa dal governo socialista di José Luis Zapatero e dei tribunali spagnoli dalle regionali di due anni fa sulla base della ‘legge dei partiti politici’ del 2003.

La normativa, fatta votare dal governo conservatore di José Maria Aznar – che sulla questione basca si era scontrato con Francesco Cossiga – e poi applicata anche da Zapatero, permette di dichiarare illegale ogni movimento che non respinga esplicitamente la violenza Eta. Dopo anni di giochi di parole e di incertezza, Batasuna – illegale dal 2003 – ha rotto gli indugi: il nuovo partito, ha annunciato a Bilbao il leader della sinistra abertzale Rufi Etxebarria, ”rifiuta la violenza o la minaccia sotto qualsiasi forma”, ”compresa quella dell’Eta, se si verificasse”. Lo statuto del nuovo partito ”respinge l’uso di qualsiasi tipo di violenza, minaccia o connivenza politica con organizzazioni che la utilizzano per raggiungere obiettivi o fini politici”.

La svolta di Batasuna segue l’annuncio nelle ultime settimane di una tregua unilaterale da parte dell’Eta, che secondo la sinistra abertzale potrebbe diventare ”irrevocabile” da qui alle amministrative. La mossa degli indipendentisti baschi mette in imbarazzo Zapatero, stretto fra il Partido Popolar, che subito ha chiesto con il segretario generale Maria Dolores de Cospedal che il nuovo partito ”erede di Batasuna” non venga legalizzato, e quasi tutti i partiti dei Paesi Baschi, dai nazionalisti del Pnv agli stessi socialisti.

Il ‘lehendakari’ il premier regionale basco, il socialista Patxi Lopez, ha accolto oggi come ”positiva” la mossa di Batasuna, lasciando ai giudici il compito di decidere se il nuovo partito rispetta la legge e potrà correre alle amministrative. La svolta del movimento indipendentista ‘abertzale’ potrebbe accelerare la decisione dell’Eta di rinunciare alla armi secondo alcuni analisti, seguendo il modello di pace nord-irlandese. La forza elettorale del movimento indipendentista radicale, stimata attorno al 20% nei Paesi Baschi, potrebbe consentirgli di incidere sugli equilibri politici regionali, e forse anche su quelli nazionali, in un momento in cui la spinta verso l’indipendentismo si rafforza anche nell’altra grande regione industriale di Spagna, la Catalogna. Da qui a maggio l’ultima parola l’avranno però i magistrati di Madrid.

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