Spagna, Rajoy nella bufera: “Fondi neri al Partito Popolare per 33 milioni”

Pubblicato il 1 Febbraio 2013 - 09:51| Aggiornato il 18 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

MADRID – Fondi neri al Partito Popolare spagnolo: le accuse del Pais, con tanto di documenti pubblicati dal quotidiano, rischia di travolgere il premier Mariano Rajoy. Il PP, dicono i documenti del quotidiano, ha ricevuto negli ultimi vent’anni 33 milioni di euro di finanziamenti illeciti, per lo più da alcune grandi imprese di costruzioni negli anni del boom immobiliare.

Secondo l’accusa i due tesorieri del Partido Popular, Alvaro La Puerta e Luis Barcenas, hanno tenuto dal 1990 al 2009 una contabilità parallela: oltre ai finanziamenti non dichiarati al partito ce ne sarebbero stati anche altri versati ai leader popolari. Tra loro, oltre all’attuale premier Rajoy, anche la segretaria generale Maria Dolores de Cospedal, a cui sono arrivati, sempre secondo le accuse ancora da provare, 7.500 euro a trimestre. Tra i nomi dei presunti “beneficiari” anche quello dell’ex direttore del Fondo Monetario Internazionale, Rodrigo Rato. 

Sono stati i quaderni di Barcernas, pubblicati dal Pais, a scatenare la bufera sul partito di governo, già alle prese con una situazione economica e sociale ai limiti. Il tasso di disoccupazione è al 26%, la Catalogna, regione più ricca del Paese, ha chiesto aiuti, e l’Fmi ha rivisto al ribasso le stime del prodotto interno lordo spagnolo (abbassato da -1,4% a -1,5%).

Al premier spagnolo, dicono le carte citate dal Pais, sono andati dal 1997 al 2008 25mila euro all’anno. Una “paghetta” aggiuntiva spesa, tra l’altro, in abiti e cravatte.

“Non abbiamo nulla da nascondere”, si è difesa Maria Dolores de Cospedal. E ha annunciato una serie di cause sia del partito sia dei singoli componenti chiamati in causa, per ”dimostrare la verità e mettere a tacere le numerose notizie infondate, ingiurie e calunnie”. ”La contabilità del PP è una soltanto ed è stata scrupolosamente controllata ogni anno dalla Corte dei Conti”, ha assicurato.

Anche i due tesorieri negano. Ma proprio Barcenas non appare molto credibile dopo che è risultato titolare di conti in Svizzera per 22 milioni di euro, la metà dei quali regolarizzati a dicembre, grazie allo scudo fiscale approvato proprio dal governo popolare

Intanto sabato 2 febbraio il Partito popolare intanto ha convocato il comitato esecutivo nazionale: si tratta di un vertice deciso d’urgenza, il secondo dall’inizio dell’anno, per rispondere alle accuse di corruzione sempre più pressanti uscite dallo scandalo Barcenas.