Spagna, scandalo Instituto Noos: il genero del re scagiona la Famiglia Reale

Pubblicato il 23 Febbraio 2013 - 17:59| Aggiornato il 29 Luglio 2022 OLTRE 6 MESI FA

PALMA DE MALLORCA (SPAGNA) – Il genero del re di Spagna, Juan Carlos, è comparso dinanzi a un giudice sull’isola di Mallorca per rispondere delle accuse di frode fiscale in un’inchiesta che coinvolge la fondazione da lui presieduta, accusata di appropriazione indebita per 6 milioni di euro.

Inaki Urdangarin ha affermato dinanzi al giudice che la Casa Reale “non autorizzò né avvallò” in alcun modo le sue attività nell’Instituto Noos e che la moglie, l’Infanta Cristina, non ha nulla a che vedere con i suoi affari. Il Duca di Palma ha negato anche che ci fu una riunione al Palacio de la Zarzuela (la residenza dei re di Spagna) per preparare il vertice Valencia Summit 2004 (uno degli eventi organizzati da Noos e in cui la fondazione si sarebbe appropriata di milioni di euro pubblici); ha negato che possegga conti in paradisi fiscali o che utilizzi dei prestanome. L’inchiesta, seguita con grande attenzione in Spagna in un momento in cui la disoccupazione è vertiginosamente aumentata al 26%, ha eroso la popolarità della famiglia reale, un tempo inattaccabile.

Il duca consorte di Palma – un ex giocatore di pallamano che ha sposato la figlia minore di re Juan Carlos, Cristina – è accusato di aver sfruttato i suoi potenti contatti per ottenere appalti pubblici; e la sua fondazione, di aver gonfiato i costi dell’organizzazione di eventi sportivi per nascondere i proventi all’estero. Urdangarin ha assicurato che nel 2006, quando cominciarono voci imbarazzanti su Noos, la Zarzuela gli raccomandò che lasciasse “un’attività che non considerava adeguata” al suo status istituzionale; “e così feci”, ha aggiunto.

E in tal modo ha smentito la versione data dall’ex socio in affari e coimputato, Diego Torres, la scorsa settimana, che avrebbe detto al giudice che il Palazzo sorvegliava le attività dell’azienda e che Urdangarin continuò a lavorare per Noos anche oltre tale data. Per Urdangarin era il secondo interrogatorio nell’inchiesta dopo quello dello scorso anno. Il duca è stato interrogato anche sul suo ruolo nella Fundacion Deporte, Cultura e Integracion Social (Fdcis), collegata a Noos; e ha spiegato che non aveva un ruolo di gestione, mentre Torres ai giudici ha detto che la Fdcis era sta creata espressamente per Urdangarin. Il genero del re ha anche affermato di ritenere nulle le mail consegnate ai giudici da Torres, le quali vorrebbero dimostrare che Urdangarin prendeva decisioni in Noos, così come il segretario dell’Infanta, Carlos Garcia Revenga, tesoriere della fondazione. Non solo: Torres, secondo i giornali spagnoli che citano fonti anonime, ha chiamato in causa Cristina come uno di coloro che prendevano le decisioni in seno all’istituto.

Al suo arrivo al tribunale di Palma, circondato da decine di poliziotti, il duca di Palma è stato accolto da un nugolo di giornalisti, ma soprattutto da alcune centinaia di manifestanti, che scandivano slogan anti-monarchici. Accusato di frode, falso, appropriazione indebita e corruzione, Urdangarin se condannato rischia di finire in carcere. Nei mesi scorsi la Famiglia Reale ha fatto di tutto per prenderne le distanze: le foto con lui sono state cancellate dal sito ufficiale, è stato allontanato dagli eventi famigliari da oltre un anno; e la coppia si è trasferita da tempo negli Stati Uniti. Il giudice José Castro sta cercando di capire se l’Infanta Cristina – l’unica dei cinque membri del direttivo di Noos che non è stata incriminata – era al corrente delle attività della Fondazione. Se così fosse, l’incriminazione di un membro della Famiglia Reale sarebbe un assoluto inedito, destinato ad assestare un brutto colpo alla Monarchia spagnola.