Svizzera, trionfa la Lega ticinese con il 30% e a Varese il Carroccio esulta

Pubblicato il 10 Aprile 2011 - 22:00 OLTRE 6 MESI FA

VARESE – Arrivano a dire che il confine di stato non c’è più, o quasi, i leghisti di Varese che assistono ai risultati delle elezioni cantonali nella Svizzera italiana, che premiano la Lega dei Ticinesi di Giuliano Bignasca.

Nella consultazione tenuta nel cantone di lingua italiana, ha ottenuto quasi il 30% dei voti, circa l’8% in più rispetto al 2007 e superato i liberali-radicali. A Lugano, città considerata culla del movimento degli anarchici, è andata oltre il 36 per cento.

”E’ un risultato che fa piacere, con loro c’è sempre stato un canale di dialogo, spero ci saranno sviluppi interessanti”, afferma Stefano Candiani, segretario provinciale di Varese, terra di frontiera dove il Carroccio fu fondato quasi 30 anni fa da Umberto Bossi. ”Questo risultato fa piacere – scandisce Candiani – perché significa che sia di qua sia di là il territorio sente la necessità di essere rappresentato da chi ci vive e ne parla il linguaggio. Noi abbiamo Roma, loro hanno Berna: la distanza politica segnata dal confine di stato e’ ormai superata dalla consonanza culturale e storica”.

Lega Lombarda e Lega dei Ticinesi non possono comunque essere assimilate come fossero un’ unica creazione politica: appartengono, infatti, a sistemi istituzionali diversi, senza contare che è proprio in una prospettiva nord-sud rovesciata che gli stessi slogan ‘ticinesi’ (ad esempio contro lo straniero che porterebbe via il lavoro) si rivolgono retoricamente verso le migliaia di frontalieri italiani.

Ciò però non sembra creare imbarazzo nei leghisti di parte italiana: qualche volta, anzi, Bossi è stato ospite delle feste del partito di Bignasca sul lago Maggiore. ”Noi e loro – sostengono i dirigenti locali varesini – difendiamo il nostro territorio, e’ naturale che ci siano delle sfumature”.

Un territorio che tolto idealmente di mezzo il confine di stato ha anche un nome ben preciso nella visione lumbard: Insubria. Da anni opera una comunita’ di lavoro italo-svizzera, che si chiama appunto Regio Insubrica, che realizza a livello istituzionale iniziative comuni fra le province italiane di confine e il Canton Ticino.

E’ questa Insubria che i leghisti vedono come collante fra i due territori di confine. ”La vittoria- sorride il segretario della sezione di Varese, Carlo Piatti – è la vittoria dei nostri cugini svizzeri. Tra di noi c’e’ comunanza politica, ci sono tante convergenze nonostante quanto appaia a volte ed e’ possibile continuare un rapporto di collaborazione. Spero che in alcune cose riusciremo a lavorare insieme”.

”Adesso – conclude l’esponente leghista varesino – speriamo di fare lo stesso risultato al di qua del confine alle amministrative”.