Ucraina, cresce la tensione diplomatica: respinto il corrispondente Rai Marc Innaro dopo Al Bano e Toto Cutugno nella blac klist

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Marzo 2019 - 11:58 OLTRE 6 MESI FA
Ucraina, corrispondente Rai respinto alla frontiera

Ucraina, corrispondente Rai respinto alla frontiera

ROMA – E siamo a tre. Dopo Toto Cutugno e Al Bano (finiti nella black list ucraina) ora tocca al corrispondente della “Rai” a Mosca, Marc Innaro. Il giornalista, infatti, è stato respinto alla frontiera con l’Ucraina insieme al suo operatore mentre si stava recando nel Paese per seguire le imminenti elezioni presidenziali. Innaro è stato trattenuto per quattro ore all’aeroporto di Kiev prima di essere espulso.

Dopo Al Bano e Toto Cutugno (anche se quest’ultimo ha tenuto un concerto in Ucraina pochi giorni fa) inseriti nella black list come indesiderati, adesso il respingimento del corrispondente della “Rai”. L’Ucraina in vista delle elezioni sembra aver messo nel mirino diversi italiani considerati scomodi.

Le autorità di Kiev, secondo le prime ricostruzioni, hanno motivato la decisione di negare l’accesso al giornalista poiché “non può spiegare l’obiettivo del suo soggiorno in Ucraina”, in conformità alla legge di accesso alla frontiera “punto 4 paragrafo 8”. La troupe Rai però aveva già ricevuto la conferma verbale di accredito presso la Commissione Centrale elettorale ucraina nonché un’intesa con l’ufficio stampa della presidenza per un’intervista al presidente Petro Poroshenko, “compatibilmente alla sua fitta agenda di impegni”. Il giornalista e il suo operatore sono stati fermati dalle guardie di frontiera e, successivamente, al colloquio era presente una agente in borghese, probabilmente “dei servizi di sicurezza”. Arrivati alle 23:00, ora locale, di domenica, Innaro e l’operatore sono stati espulsi alle 4 del mattino.

“Il governo ucraino – scrivono Fnsi e Usigrai in una nota congiunta – ha impedito all’inviato della Rai Marc Innaro di entrare nel paese per seguire le prossime elezioni. Si tratta di una decisione gravissima perché Innaro era già stato accreditato e nessuno aveva sollevato obiezioni, anche perché si tratta di uno degli inviati Rai più stimati e di assoluto rigore professionale. Evidentemente il governo di Kiev ha deciso di ‘oscurare’ le elezioni e di ostacolare il libero esercizio del diritto di cronaca”.

“Per queste ragioni – aggiungono – chiediamo al governo italiano di sollevare formalmente la questione e di chiedere la revoca dell’odioso provvedimento. Forse è giunto il momento di chiedere loro una collaborazione piena e leale nella individuazione degli assassini del fotoreporter italiano Andrea Rocchelli, ucciso in Ucraina il 24 maggio del 2014”. Fonte: Ansa,