Ue: “Embargo del petrolio in Siria subito”. Italia: “Aspettare fine novembre”

Pubblicato il 31 Agosto 2011 - 17:34 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’Italia ha chiesto all’Ue di posticipare l’embargo contro il petrolio siriano, mentre la Commissione Ue auspica che le nuove sanzioni possano essere concluse ”entro la fine della settimana, in occasione dell’informale esteri” che si terrà a Sopot, in Polonia, venerdì e sabato prossimi. La scelta della commissione europea di porre l’embargo vuole essere una misura per contrastare la violenta repressione del regime siriano, ma l’Italia ha chiesto all’Ue di attedere il mese di novembre.

L’impatto dell’embargo europeo alla Siria costituirebbe sicuramente un segnale forte nei confronti del regime e una notevole perdita in entrate, ma allo stesso tempo costituirebbe un danno anche per l’industria europea, i cui paesi importano fino al 95 per cento del greggio siriano, ma solo l’Italia sembra essere preoccupata per l’impatto che le sanzioni avranno di rimando sulla Ue. Italia e Germania sono i maggiori importatori, rispettivamente con il 31 ed il 32 per cento di greggio acquistato nel 2010, e i candidati più interesatia d un eventuale rinvio.

Ma se la Germania tace e appoggia la Ue, l’Italia rischia di attirare le ire dei paesi europei, che ritengono urgente l’applicazione di sanzioni al regime di Bashar al-Assad, che dalle stime delle Nazioni Unite ha già provocato la morte di 2.200 persone. Il portavoce del ministero degli Esteri, Maurizio Massari, ha comunque precisato che “siamo stati tra i più critici al regime e tra i primi a richiamare il nostro ambasciatore. Il dibattito rimane sulle misure: abbiamo chiesto che queste sanzioni prendano effetto a partire dal 30 novembre, per poter salvaguardare i contratti di fornitura esistenti”.