STRASBURGO – Il Parlamento europeo chiede indietro quasi 173 mila euro di finanziamenti all’Alleanza per la Democrazia Diretta in Europa, il gruppo dominato dall’Ukip a Strasburgo, che si vedrà anche tagliare i fondi per altri 248 mila euro. Denaro, accusano dall’Eurocamera, utilizzato per finanziare attività nazionali in Gran Bretagna, contro le regole europee.
I fondi contestati sono serviti tra le altre cose per nove sondaggi d’opinione in vista delle elezioni generali britanniche del 2015 e del referendum sulla Brexit. Il caso ricorda quello di un’altra euroscettica, l’eurodeputata e leader del Front National Marine Le Pen, accusata di avere pagato due assistenti a Strasburgo per occuparsi del partito in Francia. Per lei la richiesta arrivata a inizio novembre è stata di 339 mila euro da restituire all’Unione Europea.
La decisione di chiedere un risarcimento all’Adde è stata presa dall’ufficio di presidenza del Parlamento a Strasburgo, che ha esaminato un rapporto del servizio finanziario interno e un audit esterno: l’Alleanza per la Democrazia Diretta in Europa, si legge nel documento, avrebbe speso in maniera impropria un totale di quasi mezzo milione di euro. Oltre a doverne restituire 172.655, per l’esattezza, il partito non riceverà il 20% del finanziamento che ancora doveva ottenere per il 2015, per un importo pari a 248.345 euro.
Il Parlamento europeo concede ogni anno un finanziamento a partiti e fondazioni politiche europee, utilizzabile per coprire fino all’85% le loro spese politiche e amministrative. Le regole per queste erogazioni vietano però il finanziamento di partiti e di campagne politiche nazionali. Regole, a quanto pare, infrante dall’Adde.
Una notizia che presta il fianco anche alla polemica politica interna: “Il M5s europeo – affonda l’europarlamentare del Pd Daniele Viotti – ha un capo, Farage, condannato a restituire 173 mila euro all’Europarlamento perché usati nella campagna per la Brexit”. Anche se già nei giorni scorsi il Movimento 5 Stelle aveva precisato di non far parte del partito Adde e di “prendere le distanze da qualsiasi comportamento non conforme al regolamento del Parlamento europeo e alle leggi vigenti”.
Una nuova tegola invece per l’Ukip, il partito portato al successo nel referendum sulla Brexit da Nigel Farage, ma alle prese anche con una serie di turbolenze interne: oggi è arrivato anche l’addio alla forza politica di Diane James, l’eurodeputata che era succeduta proprio a Farage alla leadership a inizio ottobre, salvo dimettersi dopo appena 18 giorni.