L’Europa non si fida, Italia sotto osservazione: “Debito, lavoro, povertà”

di redazione Blitz
Pubblicato il 13 Novembre 2013 - 14:38 OLTRE 6 MESI FA
Josè Barroso

Josè Barroso

BRUXELLES – L’Europa non si fida. E così i nostri conti, la nostra economia, tornano sotto osservazione dopo la chiusura della procedura d’infrazione (per il nostro deficit) di qualche mese fa. La Commissione Ue guarderà quindi da vicino la situazione italiana. Una “analisi approfondita” sul nostro paese concentrato soprattutto su alcuni punti, ovvero squilibri macroeconomici, come il debito pubblico elevato, la disoccupazione, la perdita di quote di mercato. Il fatto è che, scrive la Commissione nel suo rapporto, “povertà ed esclusione sociale in Italia sono aumentate in modo significativo”. Gli italiani sono più poveri, insomma, e quello fatto finora dal governo Letta sembra nella giusta direzione ma ancora troppo poco: “Nonostante le misure già prese e quelle annunciate nel 2014, resta alta in Italia la tassazione sul lavoro e il capitale”, il cosiddetto cuneo fiscale.

Il faro di Bruxelles riguarda il nostro rapporto debito/Pil: “Il debito molto elevato resta una vulnerabilità significativa dell’Italia, in particolare vista la prospettiva debole di crescita”, scrive la Commissione spiegando che mantenere un surplus primario elevato è importantissimo per mettere il debito su un terreno di discesa. L’Italia inoltre non riesce a imporsi sul mercato con i suoi prodotti: la perdita di quote di mercato “resta significativamente sopra la soglia di guardia”, e la performance dell’export “compete in modo sfavorevole rispetto a quelle delle economie avanzate”. La disoccupazione, sebbene non abbia raggiunto la soglia di guardia, è aumentata e quella giovanile “è molto alta”.

L’Italia deve “completare le riforme promesse dal governo”, ha poi aggiunto il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso secondo il quale l’instabilità politica “non ha però esposto a rischi i progressi raggiunti”. L’Italia “deve evitare compiacenza e instabilità che possono mettere a rischio il cammino delle riforme”, ha detto Barroso. Il presidente ha spiegato di voler inviare un messaggio all’Italia: “Con i progressi raggiunti finora si è vista una reazione positiva dei mercati, che ora sono più stabili ma sempre vulnerabili alle azioni dei leader politici. Ma quando hanno una chiara percezione della volontà dei governi di fare le riforme, le ricompense arrivano sempre”.