Veltroni e la vittoria di Miliband in GB: “Anche al Pd serve un ciclo davvero riformatore”

Pubblicato il 26 Settembre 2010 - 09:30 OLTRE 6 MESI FA

Walter Veltroni

Il partito laburista britannico ”si prepara alla rivincita” in ”un Paese stabile, segnato dalla cultura dell’alternanza”. In una lettera pubblicata oggi sulla Stampa, l’ex segretario del Pd Walter Veltroni parte dall’elezione di Ed Miliband alla guida dei laburisti per analizzare la situazione italiana e il ruolo della sinistra.

In Italia, spiega l’ex segretario del Pd, ”alla decomposizione dello schieramento di governo non corrisponde ancora, come è stato per David Cameron, l’affermazione di uno schieramento alternativo”.

I fratelli Miliband sono per Veltroni ”veri e coraggiosi riformisti” e incarnano ”vere culture della modernità e dell’integrazione”. Non c’è in loro ”nessuna tentazione di trovare testa all’indietro le risposte alle sfide difficili del pensiero democratico in una società globalizzata e parcellizzata”.

In Italia, invece, dietro ”la orrenda stagione politica che stiamo vivendo” c’è ”l’evidente inadeguatezza della coalizione di centrodestra a realizzare l’ambizioso programma di riforme del quale il Paese ha urgente, perfino drammatico, bisogno”.

Un ”fallimento” che per Veltroni si ripete ”per la terza volta” e nasce da ”un’insanabile contraddizione tra la natura populistica del berlusconismo e quel moderno riformismo che serve a scuotere l’Italia”.

Per far sì che l’Italia ”riparta” non è solo necessaria la sconfitta del berlusconismo, ma anche un Partito democratico che sia propulsore di quel ”ciclo riformatore che né l’Unione né il centrodestra sono stati in grado di realizzare”.

Il Pd è nato per ”far rinascere la speranza nel cambiamento” ma non è ancora riuscito ”a mettersi all’altezza della sfida”. Troppo poco, afferma, compare fra i democratici la parola ”cambiare”. Nella giustizia e nella scuola, ad esempio, dove a suo avviso andrebbero privilegiati ”merito e impegno” a scapito dell’anzianità.

Una forza democratica, aggiunge, non ha senso ”se non si propone di dare una risposta alla più inaccettabile delle moderne disuguaglianze, la totale assenza di certezza per l’oggi e di speranza per il futuro che devasta la vita di milioni di giovani italiani”.

”Per tutti noi – conclude – l’obiettivo deve essere far finire al più presto il pericoloso autunno del berlusconismo e, insieme, costruire quella chiara alternativa politica che deve dare all’Italia una stagione riformista, che rompa la continuità gattopardesca”.