Vertice Berlusconi-Sarkozy: accordo sul nucleare

Pubblicato il 9 Aprile 2010 - 14:43 OLTRE 6 MESI FA

Al vertice tra Italia e Francia si è parlato di energia nucleare e Silvio Berlusconi ha ricordato che l’Italia è la patria di Enrico Fermi ma che non ha una sola centrale in funzione. Per questo la «necessità di tornare al nucleare è assolutamente doverosa».

«Dobbiamo convincere i cittadini delle zone in cui dove saranno costruite le nuove centrali – ha detto ancora il leader del Pdl – che queste sono assolutamente sicure. Molte centrali del resto sono situate a ridosso delle Alpi e quindi eventuali e impensabili problemi ricadrebbero comunque sulla popolazione italiana. Pensiamo di fare un’operazione anche attraverso la tv per far capire ad esempio cosa pensano i cittadini francesi che vivono vicino alle centrali. Speriamo che si apra un periodo di maturazione anche nella popolazione italiana».

Nicolas Sarkozy ha poi sottolineato l’impatto degli accordi sul nucleare. «Rendo omaggio alla decisione storica del Governo italiano e del presidente Berlusconi di fare la scelta del nucleare una decisione che avvicina Francia e Italia». Con quelli di oggi Italia e Francia «hanno firmato 11 accordi per il rientro dell’Italia nel nucleare, per l’industria, la formazione e la sicurezza», ha sottolineato il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola. A Parigi sono stati sottoscritti gli accordi di partnership tra Areva ed Ansaldo ed Enel, Edf ed Ansaldo. «Da oggi – ha detto Scajola – parte il sistema nucleare italo-francese non solo per la costruzione di centrali in Italia con l’obiettivo del 25% di produzione elettrica dal nucleare nel 2030 ma anche per lavorare insieme sul nucleare in paesi terzi».

Tra gli altri temi affrontati nella conferenza stampa congiunta , quelli della crisi economica e del ruolo dell’Europa. Sarkozy ha spiegato di non considerare negative forme di protezione nei confronti dei mercati europei rispetto alle importazioni da fuori l’Europa.

Berlusconi ha invece parlato della solidità del sistema bancario italiano, ha smentito, come già aveva fatto Tremonti, la necessità di una manovra aggiuntiva entro giugno,ha attaccato i governi di compromesso storico responsabili a suo dire di un aumento di otto volte del debito pubblico e infine ha rivendicato interventi di sostegno all’economia durante la crisi. «Non ci sarà una guerra ferroviaria tra Italia e Francia» ha infine detto Sarkozy spiegando che c’è un «avvicinamento nel settore ferroviario e dei trasporti e sono molto contento per questo. Non vi è spazio per guerra ferroviaria tra Francia e Italia vi sarà una collaborazione».