25 aprile, Berlusconi torna su riforme e federalismo: “Costruiamo insieme uno stato moderno”

Pubblicato il 25 Aprile 2010 - 11:38 OLTRE 6 MESI FA

Ora le riforme. “Costruiamo insieme uno Stato moderno, accantonando le differenze politiche”. E’ il messaggio lanciato dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi in occasione dell’anniversario del 25 aprile.

Il premier non ha partecipato alle celebrazioni, ma ha inviato un messaggio in tv e ha invitato a “costruire l’Italia del futuro”. “Costruiamo uno Stato moderno – ha ribadito – e scriviamo una nuova pagina della storia democratica”.

Berlusconi torna dunque sulle riforme e cerca ora la condivisione, continuando sulla linea dell’uomo “buono”, portatore di pace, intrapresa ormai dopo lo strappo con il presidente della Camera Fini. Già ieri, infatti, 24 aprile, Berlusconi aveva ribadito di non aver “mai litigato” con nessuno.

Pace e condivisione riaffermata anche nel suo messaggio per il 25 aprile, in cui Berlusconi dichiara: “Bisogna andare oltre il compromesso dei padri costituenti” e “accantonare le differenze politiche” per “costruire insieme l’Italia del futuro sempre nel rispetto della democrazia e della libertà”.«I nostri padri – ricorda il presidente del Consiglio – seppero accantonare le differenze politiche più profonde e sancirono nella Costituzione repubblicana il miglior compromesso possibile per tutti». «Dopo 65 anni – prosegue – la nostra missione è ora andare oltre quel compromesso e di costruire l’Italia del futuro sempre nel rispetto assoluto dei principi di democrazia e di libertà». «La sfida, ora, è nei fatti – ribadisce Berlusconi – dobbiamo scrivere insieme una nuova, condivisa pagina di storia della nostra democrazia e della nostra Italia».

Riforme subito, quindi, in piena condivisione. «Il nostro obiettivo – afferma il premier- è quello di rinnovare la seconda parte della Costituzione del 1948, che è già stata in parte modificata, per definire l’architettura di uno Stato moderno, più vicino al popolo, sulla base del federalismo. Uno Stato moderno più efficiente nelle Istituzioni e nell’azione di Governo, uno Stato più equo nell’amministrazione di una giustizia veramente giusta». «Vogliamo farlo insieme a tutte quelle forze politiche che come fecero i nostri padri costituenti non rifiutano a priori il dialogo e hanno a cuore la libertà. Quelle forze politiche che si preoccupano per l’avvenire delle nuove generazioni e che lavorano per il benessere di tutti gli italiani».