25 aprile, Zaia: polemiche inutili, “Bella Ciao” è del 1951. Diliberto: studi la storia

Pubblicato il 26 Aprile 2010 - 13:58 OLTRE 6 MESI FA

Luca Zaia

Altro che simbolo della lotta partigiana, per il presidente del Veneto Luca Zaia “Bella ciao” fu scritta fuori tempo massimo. “Mi spiace che ci siano polemiche su questa canzone – ha detto oggi Zaia – a margine del primo consiglio regionale della nuova legislatura veneta – è stata scritta nel 1951, se non sbaglio sei anni dopo la fine della guerra”. Peccato che secondo la tradizione Bella Ciao risalirebbe addirittura alla fine dell’Ottocento: una ballata popolare di origine emiliano-romagnola cantata dalle mondine padane che venne trasformata, nella stessa area, durante la seconda guerra mondiale come canzone-simbolo della lotta partigiana.

Intervenendo sul 25 aprile il presidente del Veneto ha detto inoltre di essere convinto che “l’Anpi rappresenti la politicizzazione della resistenza e dei partigiani. Ricordo che la resistenza – ha spiegato – è stata fatta sia dai civili, da quelle donne e da quei ragazzi che facevano le staffette ma soprattutto è stata fatta dai militari. Questo dice la storia”. Secondo Zaia infine un altro aspetto fondamentale è che la resistenza “non è rossa, verde o bianca ma è la resistenza punto e basta e noi ci togliamo il cappello per il fatto che ci ha dato la democrazia e la libertà”.

“Sono ritualità che impoveriscono lo stesso valore di quella guerra che, per tanta parte, come ha ricordato il Presidente Napolitano, fu combattuta da ciò che restava del nostro esercito”. “Mi pare – conclude Zaia – che sia ora di chiudere questa riscrittura faziosa della nostra storia, che, piuttosto, va nella direzione di unire gli italiani attorno all’esperienza della libertà e della costruzione di un sistema pienamente democratico”.

Al presidente del Veneto risponde il segretario del Pdci, Oliviero Diliberto: “Il leghista Zaia vada a scuola di storia prima di parlare a vanvera della Resistenza e dei partigiani. Si legga le loro imprese eroiche, vada a vedersi quanti hanno perso la vita, sono stati uccisi e perseguitati”, afferma Diliberto. “La Resistenza – aggiunge – è stato uno straordinario movimento per la liberazione dell’Italia, che ha visto coinvolti tanti democratici di diversi orientamenti politici, e al quale i comunisti hanno dato un contributo grande. E’ stato un movimento politico perché lottava contro la politica fascista e nazista. Quella che ha perseguitato gli ebrei fino all’orrore dell’Olocausto, e con loro anche migliaia di comunisti ed omosessuali. Ma che possono capire di Resistenza Zaia ed i suoi, se arrivano a perseguitare persino i bambini immigrati”.