“650 precari degli sportelli unici per l’immigrazione rischiano il posto”. Lo denuncia Debora Serracchiani (Pd)

Pubblicato il 27 Dicembre 2010 - 11:40 OLTRE 6 MESI FA

Debora Serracchiani, europarlametare del Pd

“Una fine d’anno d’amara attende 650 precari assunti dal Ministero dell’Interno nel 2005 con concorso pubblico”. Lo ha dichiarato l’europarlamentare del Pd Debora Serracchiani. ”Sono quei precari che prestano servizio delle prefetture – ha spiegato Serracchiani – o negli uffici immigrazione delle questure: aspettavano la stabilizzazione e invece dal 1 gennaio saranno senza lavoro. Rappresentano una larga quota del personale addetto presso questi uffici e sono, secondo le stesse pubbliche amministrazioni interessate, indispensabili per l’ordinaria e fluida attivita’ di parecchi Uffici territoriali del Governo e questure. In particolare – ha aggiunto Serracchiani – questi lavoratori risultano essere ancor piu’ essenziali in province del Nord Italia a forte immigrazione come Reggio Emilia, Modena, Parma, Brescia, Bergamo, Milano, Lodi, Prato e altre”.

”A luglio di quest’anno – ha ricordato Serracchiani – il Governo aveva accolto un ordine del giorno con cui si impegnava a prorogare di ulteriori dodici mesi i contratti di lavoro individuali a tempo determinato in scadenza il prossimo 31 dicembre 2010, ma gli impegni formali di questo Governo sono scritti sull’acqua, perche’ ad oggi in nessun modo ha corrisposto a quanto assicurato a luglio”.

”Percio’ denunciamo con forza la cecita’ e la sordita’ di un Governo che manda a casa 650 lavoratori qualificati, contraddicendo pure – ha sottolineato Serracchiani – quelle che dovrebbero essere le sue linee guida piu’ importanti in materia di immigrazione e sicurezza, per intenderci quelle del ministro leghista Maroni. Chi infatti si occupera’, e con quale competenza, del lavoro amministrativo che finora era in carico a questi precari? Forse gli agenti delle forze dell’ordine, che saranno cosi’ distolti da altri incarichi di sicurezza? Oppure il Ministro pensa di rivolgersi a una societa’ interinale? Peccato che questa via sia piu’ costosa che rinnovare per un anno i contratti, e che il personale andrebbe appena formato. In ogni caso, – ha concluso Serracchiani – resta il fatto che il Governo predica sicurezza e manda via chi lavora per assicurarla”.