Aborto e voto, appello ai cattolici di Bagnasco. Farefuturo: “Il Pdl non si appiattisca sulla Cei”

Pubblicato il 24 Marzo 2010 - 12:14 OLTRE 6 MESI FA

Il cardinale Angelo Bagnasco

Nella prolusione pronunciata davanti ai vescovi, il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, aveva indicato le priorità che devono guidare il voto dei cattolici nelle elezioni del 28 e 29 marzo. La tutela della vita, da difendere prima di tutto dall’aborto, ma anche il diritto al lavoro e alla casa, al pari dell’accoglienza e della difesa dell’ambiente.

Queste affermazioni hanno scatenato subito polemiche.

«Il popolo della libertà, partito a vocazione maggioritaria e plurale, e rappresentante di un centrodestra continentale che – basta vedere l’esempio francese e quello tedesco – vuole declinare il “moderatismo” nell’Europa del ventunesimo secolo, non può fare l’errore de “escludere” dal suo bacino tutti gli elettori del Pdl (e sono tanti) che fra cinque giorni sceglieranno i suoi candidati senza per questo condividere le indicazioni del Vaticano (e non solo sull’aborto, ma anche su tutti gli altri temi simili e ugualmente controversi, dal testamento biologico alle coppie di fatto)». Così ffwebmagazine, periodico on line della fondazione Farefuturo. Anche se non commenta direttamente l’intervento di Bagnasco sul voto regionale, Gianfranco Fini fa dunque sentire ugualmente la sua voce, non in sintonia con il suo partito.

Secondo l’amministratore delegato di Ipsos, Nando Pagnoncelli, l’invito del cardinale Bagnasco non produrrà significativi scostamenti. Secondo Nicola Piepoli, fondatore e presidente dell’omonimo istituto, le parole pronunciate dal presidente della Cei peseranno sulle scelte dell’elettorato cattolico. «Sappiamo benissimo quanta influenza eserciti la chiesa cattolica», dice il sondaggista.