Abusivismo: Fini deciderà sulla regolarità della votazione

Pubblicato il 9 Giugno 2010 - 10:07 OLTRE 6 MESI FA

Nessuna decisione alla conferenza dei capigruppo della Camera sulla votazione di martedì nella quale è stato “affossato” il decreto legge in materia di abusivismo edilizio. Mercoledì mattina per quasi un’ora i capigruppo, convocati dal presidente Gianfranco Fini su richiesta del presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto, si sono confrontati su quanto è accaduto in seguito alla chiusura della votazione di una pregiudiziale sul decreto alla quale non hanno partecipato diversi deputati della maggioranza.

Tutto ruota intorno alla regolarità della votazione, che il Pdl con Cicchitto contesta “visto che la vicepresidente Bindi non solo non ha atteso che votassero tutti i deputati presenti in aula ma non si è nemmeno accorta dei colleghi che le segnalavano il mancato funzionamento del loro meccanismo di voto”. Sulla regolarità, di cui in base al regolamento è il garante, deciderà Fini dopo aver ascoltato i due deputati segretari d’aula in turno alle 18:58, durante la votazione “incriminata” (Lusetti del Pd e Fallica del Pdl) e dopo aver visionati i filmati della seduta.

“La capogruppo non ha nessun potere di intervento sulle votazioni”, ha spiegato Antonio Borghesi (Idv) aggiungendo che durante la riunione c’é stato chi ha proposto di chiedere alla Giunta per il regolamento di fissare un tempo minimo e massimo in cui la votazione deve essere tenuta aperta ed escludendo ogni possibilità di ripetere il voto di ieri. “Nessuna competenza dei capigruppo” sul tema della votazione, come riconosciuto anche dal presidente Fini, neanche per Dario Franceschini (Pd). “Ieri il voto è stato regolare. C’erano deputati di maggioranza assenti per problemi politici della maggioranza che deve garantire al presenza in Aula”.

Ma Cicchitto non ci sta. Respinge l’ipotesi di qualsiasi questione personale con Rosy Bindi, ribadisce che “ieri non è stata questione di assenteismo” e attacca: “Si apre una questione molto grave, visto che ieri 44 deputati presenti in aula non hanno potuto votare per la chiusura forzatamente anticipata della votazione. Quella votazione è stata irregolare e va annullata: si è verificato un vulnus nelle prerogative del deputato”, ha concluso.

E Simone Baldelli (Pdl) ha citato quanto affermato, il 18 marzo 2009, lo stesso Fini che, intervenendo in Aula aveva sostenuto “il dovere della presidenza di tenere aperta la votazione fino a quando tutti i deputati presenti non abbiano espresso il loro voto”.