Abusivismo edilizio, la Bindi si difende: “Io non di parte alla Camera”

Pubblicato il 9 Giugno 2010 - 16:11 OLTRE 6 MESI FA

“Il presidente non ha gli occhi dietro, vede le persone che entrano dall’alto ma non quelle che arrivano dal basso. Nella vita certo si può fare sempre meglio ma io sono stata corretta e respingo al mittente l’accusa di essere di parte perché questo offende il mio rispetto per le istituzioni”. Rosi Bindi esce un po’ provata dalla seduta mattutina dell’Aula ma non rinnega la sua condotta da presidente di turno che ieri, con la chiusura della votazione, ha portato, secondo la maggioranza, ad affossare il dl sull’abusivismo in Campania.

Il vicepresidente della Camera non vede nell’intervento in aula del presidente Gianfranco Fini una bacchettata nei suoi confronti. “Fini ha solo detto – sostiene Bindi – che era lecito annullare la votazione, cioé se l’annullavo non avrei meritato la sanzione penale. Fini voleva dire che se l’avessi annullata non avrei commesso reato. Ma per me non c’erano gli estremi per ripetere la votazione se no l’avrei fatto”.

E poi l’accusa di aver chiuso troppo presto i tempi della votazione per l’esponente del Pd è senza fondamento: “La media di ieri é stata di 49 secondi, quella sul dl abusivismo è stata di 52 e poi era un voto sulla pregiudiziale, si sapeva a che ora era, non c’é stata interruzione di aula….non ci sono scuse”.

Può anche darsi che qualche deputato sia sfuggito ma “dire che erano 40 in più è sapere di mentire”. Bindi è disposta ad ammettere che “nella valutazione del momento ci si serve degli strumenti che uno ha” ma non accetta l’accusa, come quella arrivata dal capogruppo Pdl Fabrizio Cicchitto, di essere stata ‘al di sotto delle parti’. “E’ il suo parere, nel Parlamento per noi il pluralismo è ammesso ma non sono stata di parte, questo non l’accetto”.

Per evitare in futuro scontri di questo tipo, per il presidente Pd una soluzione, drastica per deputati abituati a prendersela un po’ comoda, ci sarebbe: “In commissione Bilancio quando è indetta la votazione, in aula non entra più nessuno”.