Rissa al Comune di Roma per l’Acea, ferito capogruppo Pd Umberto Marroni

Pubblicato il 11 Giugno 2012 - 15:09 OLTRE 6 MESI FA

Umberto Marrroni

ROMA – Si deve parlare di acqua e di Acea, ovvero la municipalizzata che a Roma distribuisce acqua ed elettricità. In Consiglio Comunale a Roma, però, si accende la rissa: ad avere la peggio è il capogruppo del Pd Umberto Marroni che, dopo i tafferugli, si ritrova con una ferita alla mano.

All’ordine del giorno c’era la cessione del 21% delle quote di Acea, tema sensibile. E la tensione è alta già dall’apertura dei lavori in Aula. Il tempo di iniziare e i movimenti per l’acqua pubblica invadono la sede del Consiglio: protesta nelle intenzioni pacifica. Qualcosa però va storto, si accende una miccia quando il presidente Marco Pomarici dichiara aperta la votazione. Si muovono insieme, diretti verso la presidenza, sia gli esponenti dell’opposizione sia quelli dei movimenti per l’acqua pubblica. Il contatto è inevitabile e ci rimette Marroni.

“Mi dispiace – le parole del capogruppo ferito – che il collega Federico Mollicone abbia risposto con un’aggressione fisica a una manifestazione pacifica di dissenso in aula, con una spinta che mi ha fatto cadere. Valuterò se procedere o meno alle vie legali”.

“Il collega Marroni – la replica del consigliere del Pdl Mollicone –  ha tentato di impedire al presidente Pomarici di aprire le votazioni sottraendogli il badge inserito nella postazione e io l’ho solo spostato. Si è potuto votare solo perché‚ la presidenza ha prodotto un duplicato grazie al quale si è proceduto al voto. La notizia grave – ha aggiunto – è il capogruppo del Pd impedisce fisicamente le votazioni d’aula bloccando un pubblico servizio. E’ un reato penale. Per quanto mi riguarda mi sono limitato a spostarlo dai banchi della presidenza rimanendo sempre spalle all’aula. Solo allora ho visto Marroni scivolare, scendendo. Rinnovo la mia solidarietà ma ritengo grave che si strumentalizzano fatti del genere da parte di chi li ha generati”.

”Gli incidenti di oggi, provocati da una parte del pubblico erano premeditati: sto decidendo di far riconoscere queste persone all’uscita per fargli applicare una sorta di daspo per il consiglio e non farli più entrare all’assemblea capitolina”. A parlare è il presidente dell’Assemblea capitolina Marco Pomarici. ”Sono molto rattristato per quanto accaduto oggi a seduta aperta – continua- la votazione ha ottenuto 30 voti favorevoli e quindi è valida, anche se ai consiglieri Cianciulli e Todini è stato sottratto il badge così come è stato sottratto a me per ben due volte”.