Addio Binetti, Giaretta: “Poteva essere più umile”

Pubblicato il 17 Febbraio 2010 - 15:08 OLTRE 6 MESI FA

Paola Binetti

Il senatore del Partito Democratico Paolo Giaretta risponde a Paola Binetti che aveva annunciato l’addio al partito affermando che «non c’è posto per i cattolici nel Pd». «Forse – replica Giaretta -con più umiltà avrebbe potuto dire: ‘Il Pd non è più il luogo in cui sento di poter vivere la mia esperienza politica, che cerco di svolgere in modo cristianamente ispirato’. Perché come è noto i cattolici nell’ Italia contemporanea militano in pressoché tutti i partiti ed è difficile distinguere l’intensità della fede e la passione della testimonianza in base alla collocazione politica».

In un articolo pubblicato mercoledì 17 febbraio sul quotidiano Europa Giaretta spiega: «Più che della dispersione dobbiamo preoccuparci dell’uso politico della fede da parte degli ‘atei devoti’, della riduzione di valori ispiratori nel recinto del mercato elettorale e del voto di scambio. Questo sì è un atteggiamento che toglie vigore alle proposte cristianamente ispirate e riduce la libertà della Chiesa cattolica, respinta nel recinto di un lobbismo per quanto autorevole».

«Non vi è nulla da festeggiare con l’uscita dal Pd di Paola Binetti – aggiunge il senatore democratico – e l’ilare leggerezza con cui sulla rete si festeggia questo abbandono dopo quello di Rutelli è segno solo dell’incoscienza in una parte di militanti della sinistra la cui ambizione sembra essere quella di poter restare per sempre minoranza culturale e politica nel nostro paese». «Bisogna che resti nel Pd – conclude Giaretta -la curiosità reciproca di utilizzare i materiali culturali costitutivi, perché se si rinchiude a questa prospettiva finisce il progetto».