Afghanistan, Frattini: “Nessun ritiro, colpiremo le basi dei talebani”

Pubblicato il 18 Maggio 2010 - 09:56 OLTRE 6 MESI FA

Franco Frattini

La reazione dei militari italiani dopo l’attentato che ha portato alla morte di due alpini e al ferimento di altri due militari sarà quella di “colpire le installazioni stabili nelle quali si annidano i terroristi”.

Lo afferma il ministro degli Esteri Franco Frattini in una intervista al Corriere della Sera in cui spiega il ‘modus operandi’ dell’esercito dopo aver subito attacchi. “Sono azioni – ha spiegato il ministro – per lo più di supporto ad altri contingenti o in funzione di rastrellamenti o di contrasto, e quindi di scontro vero e proprio, con gruppi terroristi che si annidano in un villaggio o in un altro”.

Alle perplessità sulla missione in Afghanistan avanzate dal ministro leghista Roberto Calderoli, Frattini ha replicato: “Non usiamo questa tragedia per tentare di inserire cunei all’interno della maggioranza o tra maggioranza e opposizione” e ha ribadito che la missione “é fondamentale” perché il Paese afghano “resta in condizioni di insicurezza”.

Proprio per questo, ha aggiunto il titolare della Farnesina, “dare un segnale di incertezza, debolezza sarebbe il messaggio che i terroristi attendono”. “Si era sottovalutato l’effetto formidabile dell’apertura di scuole e ospedali – fa notare Frattini – A Herat di ospedali ne abbiamo riammodernati due. A Herat è cominciata anche la reintegrazione dei talebani”.