Albertini attacca Vendola su articolo 18: “Rivuole gli anni di piombo”

Pubblicato il 22 Gennaio 2013 - 13:18 OLTRE 6 MESI FA
Gabriele Albertini (Foto Lapresse)

MILANO – Gabriele Albertini se la prende con Nichi Vendola sull’articolo 18: “Vuole tornare agli anni di piombo“, è l’attacco del candidato centrista alla presidenza lombarda. Ed è subito polemica: “Monti prenda le distanze da un’espressione tanto barbarica e volgare come quella di Albertini”, replica il leader di Sel. “Vendola è la parte massimalista e ideologica della sinistra”, rincara la dose Albertini.

Botta e risposta al vetriolo nato da una affermazione poco “felice” fatta dall’ex sindaco di Milano nel corso della trasmissione Agorà di Raitre e poi ribadita durante un’intervista a Radio Popolare Milano, durante la quale Albertini ha, seppure indirettamente, accusato Vendola di essere un nostalgico del terrorismo.”Siamo un gruppo che si propone di agire per essere più europei, bisogna lasciare fuori le zavorre ideologiche e massimaliste della sinistra estrema e anche il populismo demagogico della Lega”.

Poi l’accusa grave: “Vendola che firma il referendum per ritornare all’articolo18 degli anni di piombo oppure firma un altro referendum per portare indietro gli orologi a prima della riforma pensionistica ed è pure contrario alla Tav, finanziata dall’Unione europea, quella parte lì è massimalista e ideologica”.

Salvo poi rettificare parzialmente in un secondo momento. “L’articolo 18 – precisa – è un’altra cosa, però avviene in momenti temporalmente contigui ed è stato reiterato e mantenuto in essere quando invece il mondo è cambiato. Gli stessi sindacati moderati hanno una visione diversa su questo tema”.

Dura la replica di Vendola. “Vorrei dire a Monti – risponde il leader di Sel – che se questo è segno di moderatismo ho una certa preoccupazione per l’offesa inflitta alla verità storica. Chi ha scritto lo Statuto dei lavoratori è stato obiettivo delle Br“.

“Il principale antagonista delle Br – ricorda ancora Vendola – era la Cgil. Mi aspetto che almeno su questo punto, per civiltà di rapporti, Monti prenda le distanze da una espressione tanto volgare e barbarica di Albertini”.