Perino candidato premier del M5S? Il No Tav che piace da matti a Grillo dice no

Pubblicato il 21 Giugno 2012 - 09:07 OLTRE 6 MESI FA

Alberto Perino e Beppe Grillo al processo coi No Tav a Torino (Foto Lapresse)

TORINO – Lo storico leader dei No Tav, Alberto Perino, candidato premier per Beppe Grillo? “Rompo troppo le balle – risponde lui – Ma io queste cose qui non le faccio. Chiaro?” Ma non è del tutto chiaro al leader del Movimento 5 Stelle che a fine 2011 lo aveva addirittura nominato personaggio dell’anno. Non è chiaro a quelli del sito torinese spiffero.com che l’hanno indicato come prossimo candidato premier del Movimento 5 Stelle.

Perino replica paziente alle indiscrezioni: “Non ho alcuna intenzione di candidarmi, neanche mi pagassero. Sono già sovraesposto. E poi, basterebbe leggersi il sito di Beppe Grillo per vedere chi può candidarsi: bisogna essere giovani e incensurati, Io non sono in possesso di nessuna di queste due precondizioni”. E già, perché Alberto Perino, 66 anni, una vita trascorsa a militare in Val di Susa, una condanna se l’è presa nel 1972 per “stampa clandestina”, oltre a vantare nel curriculum una serie di denunce, “dovute alla mia lotta contro il Tav, da far paura…”

“Quelle cose” lui non le fa anche perché in Valle la sua gente gli ha detto: “Guarda che se ti candidi perdo la stima in te”. “Sa – spiega il leader dei No Tav al Corriere della Sera – noi abbiamo l”esempio del sindaco di Sant’Antonino che ha utilizzato il movimento dei No Tav per costruirsi la sua carriera politica. Io invece tutto quello che ho fatto non l’ho mai fatto per secondi fini. Non vorrei cominciare oggi”.

Eppure a Grillo lui piace da matti. Quando lo ha intitolato personaggio dell’anno, pubblicando sul suo blog un fotomontaggio della sua faccia barbuta sotto la storica testata del settimanale Time, nella didascalia Grillo ha scritto: “È odiato dai partiti e da sempre nel mirino della magistratura. È un eroe civile. Un italiano che dedica la vita alla sua comunità. Che sfida il Potere, con la P maiuscola. Quanti possono dire lo stesso?”

Perino lusingato ammette: “Con Beppe siamo amici. Lo stimo moltissimo su molte cose, anche se su altre dissentiamo. Ma questa storia della mia candidatura è una cavolata messa in giro per attaccare lui”.

Un eventuale candidato premier secondo Perino deve essere “competente e io non credo di esserlo per questo tipo di ruolo. Faccio altre poche cose e cerco di farle bene. Un eventuale programma del candidato premier del M5S? Dovrebbe coincidere con quello di un buon padre di famiglia: curare i figli e dunque Sanità; educarli e dunque Scuola; aggiustare la casa e dunque Infrastrutture… Una roba semplice, nulla di complicato. Poi molte cose sono già nel programma dei Cinque Stelle. Per quanto mi riguarda, ribadisco che al di là di tutto è la gente che deve scegliere”.

E conclude: “Io? Sono troppo vecchio, non ho più voglia di lavorare 20 ore al giorno. E poi sto bene qui in Val di Susa, con la mia famiglia No Tav”.