Alemanno chiede una legge per il ricovero coatto dei senza tetto

Pubblicato il 28 Luglio 2010 - 09:09 OLTRE 6 MESI FA

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno chiede al ministro degli Interni Roberto Maroni  ”una serie di interventi legislativi che ci diano gli strumenti appropriati per affrontare alcuni fenomeni” come  il problema dei senza fissa dimora, quello degli atti osceni in luogo pubblico, la prostituzione in strada, l’ubriachezza molesta. Lo ha annunciato lo stesso Alemanno, nel corso di un incontro con i cittadini del rione Esquilino.

Che la presenza nelle grandi città di schiere di questuanti, ubriachi e disturbatori seriali sia un problema è un fatto su cui pochi dissentono. Che sia anche un problema di ordine pubblico idem. Ma il ricorso alla “medicalizzazione” di una questione sociale, con la scusa della salvaguardia del cittadino dabbene, pone parecchi interrogativi. Non di ordine etico, la legge è uguale per tutti, nè di opportunità politica, il disagio è trasversale e non siamo nemmeno in campagna elettorale. Rischiando un di più di malizia, si spera che l’affidamento a strutture ospedaliere e psichiatriche dei soggetti refrattari alle più comuni regole civili, non celi qualcosa di meno edificante. Magari qualche prebenda supplementare per i soliti noti del circuito sanitario privato, i ras delle cliniche per intenderci.

Il primo cittadino ha spiegato di aver domandato al Governo di inserire gli interventi richiesti in un decreto che ”si pensa di approvare entro la fine di luglio” in materia di sicurezza. In particolare, Alemanno ha auspicato l’introduzione di strumenti legislativi che permettano di intervenire ”con un ricovero coatto in strutture appropriate dove possano essere assistiti” sulle persone che bivaccano in strada.

”Si tratta di capire – ha detto il sindaco – come intervenire rispetto alle situazioni croniche di bivacco che spesso creano condizioni drammatiche sia per le persone che bivaccano, sia per i residenti. Dobbiamo studiare una legge – ha aggiunto – che permetta di intervenire con attenzione alle tutele sociali: si tratta di persone che spesso non sono piu’ in uno stato di equilibrio psichico e abbiamo la necessità di avere la possibilita’ di intervenire”.

Alemanno ha fatto l’esempio del barbone di via del Gesù: ”Spero di poter intervenire domani su questa situazione, ma si tratta di intervento molto complesso e abbiamo invece bisogno di norme più chiare”. Quanto alla prostituzione in strada, ”la nostra ordinanza del 2008 serviva come anticipo”, ha sottolineato Alemanno. ”Ho parlato con il ministro Carfagna e mi ha detto che vuole rendere più veloce l’approvazione della legge”.