Alessandro Di Battista intervistato da Dagospia: “Ho sempre votato a sinistra, poi…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Gennaio 2018 - 07:39 OLTRE 6 MESI FA
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Alessandro Di Battista intervistato da Dagospia: “Ho sempre votato a sinistra, poi…”

ROMA – “Ero un grande lettore di Repubblica. Ho sempre votato a sinistra, poi sono entrato in Parlamento e mi sono accorto della loro ipocrisia”. Parla di tutto Alessandro Di Battista, intervistato da Dagospia. Per Di Battista fake news e il presunto ritorno del fascismo altro non sono che “armi di distrazione di massa”. Quindi individua in Giorgio Napolitano “il personaggio più pericoloso degli ultimi 60 anni, portavoce dell’imperialismo, prima sovietico, poi finanziario”.

Ecco alcuni passaggi dell’intervista:

Lei ha detto che continuerà a fare politica: come sta preparando la prossima campagna elettorale

Pancia a terra in giro per l’Italia per raccontare a tutti chi siamo e cosa vogliamo fare. Sfatando gli stereotipi e smentendo le fake news che girano e gireranno via via di più su di noi per colpa dei media mainstream che rispondono a precise logiche di potere dei loro editori.

Se riceverete l’incarico di formare un governo dal capo dello Stato con chi vorreste condividere questa responsabilità? Se non è la Lega saranno i Liberi e uguali di Pietro Grasso, difficile ipotizzare altri scenari. O no?

Intanto dobbiamo vedere il risultato perché secondo me sarà ottimo. Noi ci presentiamo con una proposta chiara, un candidato premier e se non avremo la maggioranza assoluta non lasceremo il paese nel caos ma proporremo un tavolo d’intesa sul programma. Non ci sarà spazio per trattative sottobanco sulle poltrone.

Realisticamente, pensate che il MoVimento 5 Stelle possa sfondare la barriera del 30%

Abbondantemente. Visto cosa è accaduto in Sicilia? Abbiamo fatto il 35 come voto di opinione contro i signori delle clientele e del voto di scambio. A livello nazionale sarà più facile far valere le ragioni della nostra proposta e i nostri valori.

In caso di vittoria elettorale quale dovrebbero essere le prime mosse, i primi 100 giorni grillini? Come se li immagina, con quali provvedimenti?

Usciamo dalla logica delle misure emergenziali. Serve più giustizia sociale, lavoro per i giovani, investimenti in sanità, istruzione e ricerca e nei veri settori produttivi del futuro. Bisogna ricominciare ad occuparsi dei diritti economico-sociali, nodo tipico ormai di tutte le democrazie occidentali. Le proposte sono essenzialmente due: la creazione di una banca pubblica di investimenti sul modello tedesco che dia denaro alle imprese per essere competitive e il reddito di cittadinanza.

Tra i temi della prossima campagna elettorale ci saranno sicuramente le fake news e l’antifascismo. Lei cosa ne pensa?

Armi di distrazione di massa. Noi siamo vittima ogni giorno di fake news perché il sistema sta alzando il tiro contro il M5S. Ma la rete è un ottimo strumento di cittadinanza consapevole perché consente verifiche immediate. Sul web le bufale hanno le gambe corte. Ho sentito quello che ha detto Roberto D’Agostino dalla Gruber e lo condivido pienamente. Ha perfettamente ragione.

Che rapporto ha con l’informazione cartacea?

Ero un grande lettore di Repubblica ed ho sempre votato a sinistra ma poi entrando in Parlamento mi sono accorto dell’ipocrisia della sinistra, confermata da Eugenio Scalfari quando ha detto senza mezzi termini “meglio Berlusconi dei Cinquestelle”.

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