Alessio De Giorgi: “Farò causa a Monti”. E’ l’ex candidato gay di Scelta Civica

Pubblicato il 21 Marzo 2013 - 09:33| Aggiornato il 26 Ottobre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Alessio De Giorgi, il gay della Lista Monti poi ritiratosi perché finito al centro del gossip politico, tanto da doversi ripetutamente giustificare in pubblico delle proprie abitudini private, farà causa alla formazione capeggiata dal premier uscente.

Il direttore e socio di Gay.it, fondatore del Mamamia di Torre del Lago, chiede di essere pagato in maniera adeguata per aver comunque collaborato alla campagna elettorale per Mario Monti, profondendo il proprio contributo in pubblicità e gestione dei social network. E ora De Giorgi è determinato a battere cassa: “Avevamo deciso un compenso di 50 mila euro, ora vogliono darmene solo 4 mila“.

Lo racconta Repubblica Firenze in un articolo a firma di Simona Poli:

De Giorgi, che aveva quasi subito rinunciato alla candidatura dopo che su Libero erano apparse alcune sue foto con le Drag Queen a seno nudo, ha comunque continuato a collaborare con Scelta Civica e all’indomani delle elezioni ha presentato la fattura per riscuotere il compenso pattuito. Invano, a quanto pare. «Avevamo concordato un compenso di circa cinquantamila euro, di cui la metà era destinata all’investimento pubblicitario. Per seguire l’aggiornamento sui social avevo un collaboratore fisso mentre il lavoro d’impostazione lo avevo fatto io. Morale della favola non vogliono pagarmi», racconta De Giorgi infuriato. «Prima mi hanno chiesto di ridurre la richiesta perché la Lista Monti non avrebbe abbastanza soldi per liquidare le mie fatture. Mi sono rifiutato di fare sconti, visto che non mi risulta però che abbiano rinunciato al finanziamento pubblico e so per certo che come tutti i partiti si sono fatti anticipare una cospicua cifra dalle banche». Proprio ieri mattina De Giorgi ha ricevuto una lettera: «Mi contestano l’importo e dicono che mi pagheranno solo le spese pubblicitarie per 4.000 euro. Io sono subito corso dal mio avvocato per incaricarlo di fare causa».

De Giorgi era sceso in campo per Mario Monti dopo aver collaborato alla campagna elettorale di Matteo Renzi durante le primarie del centrosinistra. Ma all’indomani del fatidico annuncio, il sito Dagospia aveva diffuso una sua foto in compagnia di una drag queen. “Sono foto personali, riguardano la mia sfera privata”, si era difeso De Giorgi. Aveva poi rincarato la dose il quotidiano Libero, rivelando come nella sua attività imprenditoriale rientrassero anche la proprietà di siti per adulti che gestivano “escort gay e incontri hot”, e un sito in cui “i ragazzi si offrono a pagamento”.

A Repubblica Firenze, De Giorgi racconta di essersi sentito nel mirino di una campagna volta a screditare la sua immagine:

“Non mi hanno difeso neppure in quella occasione, mi avevano promesso un comunicato ufficiale firmato da Monti di apprezzamento per la mia decisione di lasciare, invece non ha scritto nulla e non mi ha neppure telefonato. Insomma sono stati una vera delusione”.