Alfano frena Letta: “Berlusconi e Pdl finiti? Non accettiamo ingerenze”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Ottobre 2013 - 17:17 OLTRE 6 MESI FA
Alfano frena Letta: "Berlusconi e Pdl finiti? Non accettiamo ingerenze"

Angelino Alfano (Foto LaPresse)

ROMA – “Non accettiamo e non accetteremo ingerenze nei confronti del Pdl e di Silvio Berlusconi, lui è il leader eletto dal popolo”. Angelino Alfano, vice premier e segretario del Pdl, risponde così alle dichiarazioni di Enrico Letta sulla fine del “ventennio di Berlusconi”. Il vice premier avvisa Letta e Guglielmo Epifani, segretario del Pd, che “continueremo a difendere le nostre idee e i nostri programmi su tasse e giustizia”.

Alfano ha dichiarato: “Non accettiamo e non accetteremo ingerenze nel libero confronto del nostro Movimento politico! E questo vale anche per il presidente del Consiglio e per il segretario del Partito democratico. Dentro questo governo noi stiamo per difendere le nostre idee e i nostri programmi in primo luogo su tasse e giustizia e difendiamo così tutti i cittadini. Le imprese, le famiglie e i giovani. Così è stato e così continuerà ad essere!”.

Il segretario del Pdl ha poi aggiunto: “Stiamo lavorando, ciascuno secondo il proprio modo, per l’unità del partito e quello è per tutti noi l’obiettivo strategico. Stiamo perseguendo l’unità nella convinzione che non saranno i nostri avversari a determinare la chiusura del ciclo politico di Berlusconi in quanto il popolo, ancora oggi, individua in lui il leader di un grande partito e il leader di una coalizione che può ancora vincere”.

Alfano ha poi concluso: “Non saranno i nostri avversari a determinare la chiusura del ciclo politico di Berlusconi in quanto il popolo, ancora oggi, individua in lui il leader di un grande partito e il leader di una coalizione che può ancora vincere. Noi siamo il centrodestra italiano, alternativi per l’oggi e per il domani alla sinistra. E se una collaborazione c’è oggi è perché nessuno ha vinto pienamente le elezioni e Silvio Berlusconi ha intuito per primo l’importanza di una grande coalizione”.